“Il Chiropratico” giocatore instancabile e placcatore indefesso che ha vestito la maglia di Samoa per ben 5 edizioni della Coppa del Mondo
Nome: Brian
Cognome: Lima
Ruolo: Centro/Ala
Edizioni RWC disputate: 1991 – 1995- 1999 – 2003 – 2007
Presenze RWC: 18
Punti RWC: 48
Nelle scorse cartoline abbiamo parlato di giocatori che hanno fatto la storia della RWC e delle proprie nazionali partecipando alla Coppa del Mondo per due, tre, qualcuno anche 4 volte. Brian Lima, “il Chiropratico” ha vestito la maglia samoana per ben 5 edizioni della massima competizione, un record assoluto.
Esordisce, appena diciottenne, con la livrea degli isolani contro Tonga nel 1990 e l’anno successivo è uno dei membri della spedizione che parte alla volta dell’emisfero nord per la seconda edizione del mondiale. Diciannovenne, è il più giovane giocatore del Torneo, ma questo non gli impedisce di essere in campo il giorno della famosa partita in cui i samoani batterono il Galles, proprio a Cardiff, per 16 a 13. Grazie a questa vittoria Samoa arrivò ai quarti di finale reclamando il proprio posto sul palcoscenico internazionale.
Brian Lima partecipò anche alla spedizione del 1995 durante la quale fu bissato l’approdo ai quarti, proprio a spese degli Azzurri, in un match che ancora oggi è difficile dimenticare. In quella partita segnò due mete, ma di nuovo i sogni samoani s’infransero fermati dal Sudafrica che sarebbe poi diventato campione del mondo.
Nel 1999 il Galles non riuscì a pareggiare il conto e venne fermato da Samoa 38 a 31 in un Millenium Stadium fresco d’inaugurazione. Lima non mise a segno nessun punto durante il match, ma i suoi placcaggi si fecero sentire, eccome. La speranza di approdare al terzo quarto di finale consecutivo era fortissima; è risaputo che “il Chiropratico” fosse un lavoratore instancabile, mai soddisfatto e perennemente intenzionato a migliorare. Tra gli isolani e il loro obiettivo si frapposero però gli scozzesi che vinsero 35 a 20 sul campo amico di Murrayfield qualificandosi così alla fase successiva.
Non andò meglio nel 2003. Samoa fu fermata nella fase a gironi; determinante fu la sconfitta subita dai futuri campioni del mondo, gli inglesi. Nel match del tutto per tutto si trovarono di fronte i fortissimi Springboks. Brian Lima mise in mostra tutta la sua tenacia giocando una partita di sostanza e sacrificio. Poco conta il 60 a 10 finale a favore dei verdeoro, l’immagine che è rimasta nella mente a tutti gli appassionati di rugby è quella di Brian Lima. Beh, a essere sinceri, anche quella di Derick Hougard, ma lui fu solo il comprimario (o la vittima)…
“Il Chiropratico” abbiamo detto. No, niente a che fare con la sua preparazione o la sua professione. Il simpatico nomignolo gli venne affibbiato per le incredibili doti di placcatore: “una volta che Brian Lima ti ha toccato – si diceva – le tue ossa non saranno più esattamente dov’erano prima”; Hougard, Mirco Bergamasco e moltissimi altri possono confermarlo.
61° minuto al Suncorp Stadium di Brisbane, i Boks sono già in vantaggio per 34 a 10 e continuano a premere. Maul avanzante a pochi metri dalla linea di metà campo, il raggruppamento crolla e CR White accorda la punizione. Joost van der Westhuizen non si fa pregare e batte velocemente, guadagna qualche metro e poi, mezzo bloccato, scarica la palla al mediano di apertura, Derick Hougard. Il passaggio non è dei migliori, il numero 10 sudafricano è costretto a saltare per prendere l’ovale, mostrando il fianco. Chiunque ha giocato sa che quella è la situazione che tutti vorrebbero trovare, ma in cui nessuno vorrebbe essere.
La telecamera segue il giocatore che sta cercando di controllare la palla verso destra, ma un secondo dopo nell’immagine rimane solo il pallone che galleggia a mezz’aria come quando Willy Coyote manca per l’ennesima volta Beep Beep. Brian Lima però non ha mancato l’avversario, anzi, l’ha colpito forte e bene.
I telecronisti, i 50mila allo stadio e i milioni di spettatori davanti alla tv si lasciano sfuggire all’unisono un grido, impossibile non immedesimarsi nel povero Hougard che rimane a terra per i successivi 5 minuti prima di riuscire a rialzarsi e riprendere a giocare. Una gran fibra, non c’è che dire.
Brian Lima ha concluso la sua carriera internazionale proprio ai mondiali, nel 2007, nel match che vide Samoa superata 44 a 22 dall’Inghilterra. “Il Chiropratico” aveva la bellezza di 35 anni suonati; un po’ attempato, certo, ma questo non gli impedì di farsi sentire, ancora una volta, con un placcaggio devastante (ma alto) ai danni di Sir Jonny Wilkinson. L’arbitro vide e fischiò, ma fu clemente non estraendo un cartellino che avrebbe macchiato l’ultimo match (con la maglia di Samoa) di un giocatore che nella lunga carriera aveva sempre dato tutto per la sua nazionale.
Una volta ritirato Brian è tornato nella sua Apia, dove da piccolo si allenava a placcare i compagni giocando a rugby con dei bastoncini vista la penuria di palloni. Qui ha aperto un autonoleggio e cresce i tre figli. Una tranquillità macchiata però da una serie di vicissitudini giudiziarie che l’hanno visto accusato e dichiarato colpevole di percosse alla moglie. Un epilogo triste per un uomo che nei suoi ruggenti anni da giocatore e placcatore indefesso aveva fatto del gioco duro, ma fondamentalmente corretto, il proprio marchio di fabbrica.
Matteo Zardini
Leggi le altre cartoline mondiali: Jonny Wilkinson – John Kirwan – François Pienaar e Nelson Mandela – Mario Ledesma – David Campese – Shane Williams – Serge Blanco – Brian O’Driscoll – Gavin Hastings – Victor Matfield – Nicky Little – Takudzwa Ngwenya
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