Il numero uno di World Rugby Brett Gosper conferma che l’argomento verrà discusso e le Federazioni sentite
La regola dei tre anni di “residenza rugbistica” di u giocatore per ottenere l’eleggibilità per la federazione cui è affiliato il club in cui gioca, non è mai piaciuta a tutti. E ora devono essersene accorti anche ai piani alti di Ovalia. In un’intervista alla BBC, il numero uno di World Rugby Brett Gosper ha dichiarato che è intenzione del Board rivedere proprio la regola dei tre anni di residenza per l’eleggibilità internazionale. Benché il cambiamento di rotta non sia ancora sicuro al cento per cento, Gosper ha dichiarato che per World Rugby “è importante l’integrità del gioco”, e ha confermato l’avvio di “consultazioni con le Federazioni per capire il loro punto di vista […] E’ qualcosa che dobbiamo esaminare”. Del resto, ha proseguito Gosper, “ci sono tanti movimenti di giocatori internazionali, e dobbiamo fare il punto della situazione. E’ la regola giusta? Arriveremo ad una risposta. E potrebbe essere diversa da quella data l’ultima volta che l’argomento è stato discusso”.
Tra i giocatori che hanno sfruttato la regola vi sono i nostri Vunisa e Haimona, ma anche Scott Spedding, Rory Kockott, Henry Speight, Uini Atonio, Bernard Le Roux, Noa Nakaitaci e Tim Visser. Nomi importanti, e che si sono ritagliati tutti il loro spazio nel mondo del rugby. Ora, resta da capire quanto appoggio l’iniziativa potrebbe trovare nelle Federazioni e soprattutto in quali. Se vi sarà il cambiamento,sarà più difficile rendere eleggibili per la propria federazione giocatori di nazionalità diversa. Ciò significherebbe, tra le altre cose, lavorare maggiormente sui propri giovani, valorizzare il proprio humus rugbistico e la base a disposizione, senza necessariamente pescare in fiumi in cui i pesci abbondano ma le acque sono meno “allettanti”. Siamo davvero convinti che tutti siano disposti a farlo?
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.