Gatland provoca glil irlandesi: “Hanno giocato poco a rugby”

Umori diversi negli spogliatoi a fine gara. Schmidt: “Non è la prima volta contro il Galles che il metro arbitrale è strano”

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

DUBLINO – Galles in crescita, Irlanda preoccupata. Dopo il secondo test premondiale fra le due nazionali gli umori sono ben diversi. Mentre il coach degli ospiti Warren Gatland si diverte a provocare (“L’Irlanda non ha giocato molto a rugby, è stato facile affrontarli”), Joe Schmidt rende onore agli avversari ma si lamenta del metro arbitrale (“15 falli in mischia ordinata sono tanti, anche perché sono stati fischiati con un metro non uniforme”).
Per primo in sala stampa come sempre arriva il coach degli ospiti Gatland: “Vincere a casa della seconda squadra del mondo è una grande iniezione di fiducia in vista della Coppa del Mondo”. La vittoria permetterà al Galles di superare l’Inghilterra nel ranking mondiale, ma Gatland non si esalta: “Psicologicamente non vuol dire niente, perché l’Inghilterra non ha giocato. In questo senso sono contento di aver vinto a casa della seconda squadra del ranking. Sono soddisfatto per le ottime prestazioni di molti dei titolari. Siamo stati messi spesso sotto pressione e averla retta ci dà fiducia, anche se non è stato difficile. A parte Tom Francis che era al primo cap, e che comunque ha fatto molto bene, c’era molta esperienza in campo oggi”.
Gatland annuncerà la squadra per la coppa del mondo lunedì, e spiega che “24/25 nomi sono decisi, per gli altri ne parlerò con lo staff”.

 

Diversa la situazione irlandese. In una partita vera contro una squadra determinata ed esperta l’Irlanda ha mostrato di nuovo difficoltà offensive: una sola meta e poche occasioni. Sexton e compagni stanno cercando di alzare il ritmo del gioco offensivo, soprattutto alla mano, ma con risultati alterni. Le mani di Sexton sono ottime, ma non tutti quelli che ricevono i suoi passaggi sono capaci di giocare alla sua velocità e spesso la palla cade e le occasioni sfumano. Rimane ottimo il gioco al piede, col quale la squadra verde riesce a guadagnare facilmente decine di metri. In questo senso la gara dell’Aviva ha visto anche Murray affiancare efficacemente Sexton in questo gioco.
Il Galles, chiamato a un gruppo di ferro, è sembrato più pronto. Poche giocate spettacolari ma pochissimi errori. Per Inghilterra e Australia al mondiale non sarà facile.

 

La conferenza stampa di Schmidt inizia dai molti infortunati: “Earls sta seguendo il protocollo per gli infortuni alla testa, ne sapremo di più nei prossimi giorni – inizia il ct -. Gli altri non preoccupano, compreso Luke Fitzgerakd”. Subito dopo il coach irlandese attacca il metro arbitrale: “Quello che è successo oggi si è già visto contro il Galles – ha detto -. È andata in modo molto simile alla partita del 6 nazioni dello scorso febbraio, con molte punizioni fischiate in modo diverso a una squadra e all’altra. Dal momento che si ripete sta diventando frustrante. Il Galles è stato molto bravo nel placcare e aggressivio in difesa, questo ci ha messo in difficoltà perché era come difendersi attaccando”.
Adesso la partita di sabato prossimo a Londra contro l’Inghilterra acquista maggiore significatgo: “Ci aspetta una partita importante – dice Schmidt -, loro vorranno rifarsi dal ko in Francia e saranno molto fisici”. Prima di allora però c’è da annunciare la squadra per i mondiali. Preoccupato per le condizioni di alcuni nomi? “Non per gli infortunati perché se uno convocato è indisponibile lo possiamo sostituire, quindi la scelta su Earls non sarà più difficile per l’incertezza dell’infortunio di oggi. Gli altri? Dave Kearney ha fatto molto bene su un paio di palle alte sotto pressione, anche Earls bene. Ha placcato North facilmente in una situazione non facile”.

 

Paul O’Connell è stato salutato da eroe alla fine della sua ultima partita in casa in nazionale: “Alcune cose non sono andate bene, non siamo contenti. Abbiamo concesso in modo sciocco alcune penalità e ampi e facili guadagni di terreno. C’è da lavorare prima della coppa del mondo. Per quel che mi riguarda sono contentissimo dell’ovazione a fine gara, anche se un’accoglienza del genere mi ha imbarazzato perché avevamo perso la partita. Oggi sono deluso per il risultato ma sono sicuro che fra alcuni mesi ripenserò a quel momento con grandissimo piacere. La gara di Londra più importante per questo ko? Vincere è sempre importante, a Londra in particolare”.

di Damiano Vezzosi

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