Il pilone devolverà il premio-Mondiali, che tanto ha fatto discutere. E parla di movimento e meritocrazia
Il premio-Mondiali, quello tanto discusso nei mesi scorsi, andrà tutto in beneficenza. A Olivia, associazione che sostiene da sempre, alla Casa di Andrea dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, La Tartaruga e un’associazione che si occupa di animali. Martin Castrogiovanni fa sapere in una intervista al magazine Sette che i 5mila euro lordi per la preparazione alla RWC più quelle per le vittorie del girone non rimarranno nelle sue tasche. Un bel modo di respingere le accuse di “mercenari” che sono piovute a sproposito a giugno con il duro scontro giocatori-FIR: “Il rugby comporta dei rischi – dice Castro – e i giocatori devono provvedere in proprio alle spese per gli infortuni in nazionale. Si chiacchiera di meritocrazia: bene, che valga per tutti…”.
Da segnalare anche una risposta sul movimento italiano: “Tribune e club traboccano di un amore commovente, ma non basta. Con il ritiro di Jonny Wilkinsonl’Inghilterra aveva un problema all’apertura: in tre anni lo hanno risolto. Loro pensano al decennio che hanno di fronte, noi viviamo alla giornata”.
E il Mondiale? “Se realizzeremo le cose che ci siamo detti, potremo fare un buon girone. Poi il primo match è contro la Francia, che ai Mondiali non comincia mai bene…”.
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