Rugby e tecnologia: i grandi benefici del freddo per ridurre la fatica e i traumi
Quello della crioterapia è un trattamento oggi impiegato in tanti sport e, da diversi anni, diffuso nel rugby, disciplina che fra le prime se ne è avvalsa. Pionieri sono stati i gallesi, ma anche la nostra Nazionale non è nuova a questa esperienza; già durante la preparazione alla RWC del 2007 furono organizzate, allora in Polonia, sedute in criocamera.
In occasione di questo Mondiale sarà una criocamera mobile a seguire gli Azzurri durante tutta la trasferta in Inghilterra. Grazie a un accordo con Sapio Life (società del Gruppo Sapio che opera nel settore della sanità, ora Fornitore Ufficiale della Federazione Italiana Rugby) i nostri giocatori potranno sottoporsi a sedute di crioterapia in loco.
Il fisico degli atleti, come sappiamo, è sottoposto a grandi stress e nel rugby, sport di contatto, al fattore affaticamento vanno aggiunti traumi e contusioni anche in fase di allenamento. Quello che attende i giocatori che si cimenteranno nella prossima RWC è sicuramente un impegno fisico durissimo con tempi di recupero esigui considerata “l’esasperazione” tecnica a cui il nostro sport si è adeguato.
Probabilmente non tutti sanno in cosa consistono le sedute in criocamera e il loro effetto positivo sull’organismo. Proviamo a spiegarvelo.
A differenza dei trattamenti effettuati in criosauna (impiegata anche nella nostra disciplina) nella quale spalle, collo e capo non vengono interessati perché rimangono all’esterno, la criocamera è un sistema più completo giacché tutto il corpo è sottoposto al freddo (Whole Body Cryotherapy).
L’esposizione al freddo è graduale e prevede due fasi. Nella prima, di adattamento, gli atleti accedono a una “stanza” nella quale si trattengono per circa 30 secondi esposti a una temperatura di -60°C. Dopodiché entrano nella seconda “stanza”, dove la temperatura varia fra -110°C e -160°C (secondo le indicazioni cliniche), e vi sostano – restando sempre in movimento – per un tempo variabile di 1-2 minuti.
In ambito sportivo, come dicevamo, è utilizzata da molte squadre e da atleti (professionisti e non) di diverse discipline. Solo per offrirvi un esempio possiamo citare il Milan che si è recentemente dotato di una criocamera mobile di Sapio Life. Abbiamo chiesto all’Ing. Mario Paterlini, Amministratore Delegato del Gruppo, di raccontarci come è nata la collaborazione con la Nazionale di Rugby, oltre all’esperienza con il team calcistico e di spiegarci come e perché l’impiego di questi trattamenti sugli atleti può rivelarsi estremamente utile offrendo nel contempo un accrescimento delle conoscenze che porteranno a ricadute positive nel loro impiego clinico e terapeutico.
“Il nostro rapporto con il Team Azzurro, è iniziato un paio di anni fa, e si è via via rafforzato.
In previsione della World Cup ci siamo incontrati per confrontarci e da lì è nata l’idea di mettere a disposizione della squadra una criocamera mobile che viaggerà con la Nazionale per tutto il mondiale. L’ausilio di queste terapie contribuirà a ridurre i tempi di recupero. La criocamera è l’evoluzione di un antico rimedio, il freddo, i cui benefici, in caso di traumi, sono ben noti. Prima si ricorreva al ghiaccio (ndr qualcuno ricorderà le grandi vasche nelle quali i giocatori s’immergevano dopo allenamenti e partite), poi si è utilizzata la criosauna; i trattamenti in criocamera, che si basano sugli stessi principi, offrono vantaggi ben superiori in un ambiente controllato.
Per fare un parallelismo fra mondo dello sport e mondo dell’impresa, possiamo dire che negli ambienti competitivi la collaborazione e la condivisone degli obbiettivi è fondamentale, ma per continuare ad alzare l’asticella bisogna creare le migliori condizioni possibili. Concorrere al benessere degli atleti è un impegno molto importante. La collaborazione con squadre che si cimentano in competizioni tanto prestigiose e impegnative, oltre a portare nell’immediato oggettivi benefici agli atleti, condurrà nel tempo ad acquisire molte informazioni utilissime per l’applicazione di queste terapie in altri ambiti.
La nostra esperienza con il Milan, che dura da qualche tempo, è assolutamente positiva, il Milan Lab è un centro di preparazione atletica di assoluta eccellenza, e il rapporto con la Nazionale Italiana Rugby si pone nello stesso solco”.
Infatti, la crioterapia sistemica trova impiego sia nella medicina sportiva e riabilitativa, sia nella medicina di base. Il freddo stimola la circolazione sanguigna, il sistema endocrino, il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale producendo un’azione positiva generale che interessa tutto l’organismo. La funzione del trattamento è quella di ridurre l’infiammazione e il periodo di recupero dai traumi. Nello specifico, infatti, ha un effetto benefico su lesioni muscolari (contratture, strappi, contusioni…), sindromi dolorose da affaticamento o miofasciali, tendinopatie acute o da sovraccarico, lesioni a carico di capsule/legamenti o della cartilagine.
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