RWC, dopo Francia-Italia: da Brunel a Castro il focus è il metro arbitrale

Tra gli azzurri tiene banco la questione-disciplina: non si fa polemica ma si chiede chiarezza

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

C’è amarezza nella pancia di Twickenham in questo dopo Francia-Italia. Per il risultato, per il modo in cui si è giunti a questo 32 a 10, per l’infortunio di Masi e sì, anche per l’arbitraggio. Ma andiamo con ordine.
Jacques Brunel si presenta in conferenza stampa e chiarisce subito: “La Francia ha meritato di vincere. Noi siamo stati sfortunati sin dall’inizio con Masi che è dovuto uscire per la rottura del tendine d’Achille. E’ il terzo centro che si infortuna dopo Morisi e Garcia: ora vedremo il da farsi, decideremo in settimana ma certo non abbiamo tante risorse. Aspetto Benvenuti, comunque qualcuno arriverà. La Francia è favorita del girone, abbiamo avuto un comportamento all’altezza dell’avversario, penso che in rapporto al nostro avversario siamo stati nei loro 20 metri più di quanto loro non siano stati nei nostri. Va però detto che c’è stato un diesequilibrio tra la nostra mischia e la loro nell’arbitraggio. Questo è stato il fattore determinante: le cose andavano bene poi nell’ultimo mese c’è stata difficoltà nel metro dell’arbitraggio con Scozia, Galles e oggi con la Francia, davvero troppe volte”.

 

Leonardo Ghiraldini, capitano in assenza di Sergio Parisse inizia dalla partita ma poi arriva anche lui all’indisciplina: “A tratti abbiamo fatto vedere delle buone cose, la difesa soprattutto. Quando abbiamo avuto il pallone siamo riusciti ad avanzare ma non a concretizzare. Ci sono cose positive, sotto l’aspetto mentale e della preparazione fisica, non dobbiamo arrenderci e la mentalità non deve cambiare. Certo il fatto di aver preso così tanti calci di punizione ha fatto la differenza. La mischia per noi è fondamentale, tanto più a questi livelli, ma stasera non siamo mai riusciti ad entrare nella partita in maniera netta e chiara”.
Martin Castrogiovanni arriva in mixed zone con l’aria piuttosto torva e ai giornalisti italiani dice che non vuole parlare, ma si ferma con quelli francesi: “La Francia non ha fatto tanto ma quello che ha fatto lo ha fatto bene. L’arbitraggio? Difficile da comprendere. Intendiamoci: ha sempre ragione ma ogni settimana è una cosa diversa e allora diventa difficile, se ci dicono cosa dobbiamo fare lo facciamo… forse mi devo tagliare capelli e barba”.

 

Parole non disimili quelle che arrivano da Alessandro Zanni: “C’è stata tanta indisciplina, forse non abbiamo capito il metodo arbitrale e abbiamo preso troppi calci contro, loro hanno sfruttato le occasioni al piede e hanno scavato un solco, sono stati cinici: con 18-19 calci contro non si vince una partita. Ora testa bassa e continuare a lavorare, c’è da preparare la partita con il Canada, dobbiamo giocare altre tre partite e daremo il massimo, ancora non è detto nulla di definitivo”.
Deluso anche Edoardo Gori: “Potevamo fare di più, ci siamo preparati bene, certo tutti quei falli contro fischiati non aiutano. Problemi di approccio mentale? Mah, non mi pare, non stasera, comunque dobbiamo migliorare”.
Chiude Aguero, che torna sull’indisciplina: “Nnon è che una quadra fa sempre fallo, a volte può essere 50 e 50… ma non sta a me giudicare e non voglio fare polemiche, dobbiamo solo lavorare per far cambiare l’immagine che evidentemente hanno della nostra mischia. Noi non vogliamo imbrogliare, vogliamo giocarla pulita, però devono darci gli strumenti per capire come dobbiamo giocare”.

 

Chiudiamo con le dichiarazoni di parte francese. Il ct Philippe Saint-André inizia con la situazione medica di Huget: “Le notizie non sono rassicuranti, ci sono dei dubbi: potrebbe essere legamento crociato, vediamo con gli esami. La partita è stata difficile, lo sapevamo che sarebbe stata così, fisica. L’Italia è una squadra solida e dura in difesa, certo noi potevamo fare meglio perché sappiamo che se vogliamo arrivare primi nel girone dobbiamo vincerle tutte. Abbiamo spinto bene in attacco ma l’Italia ha impedito che ci arrivasero palle veloci. Ci abbiamo però provato, ora dobbiamo proseguire e crescere. Siamo stati solidi: l’Italia ha quasi battuto il Galles due settimane fa, non ci sono partite facili, basta pensare al Sudafrica oggi… Mancanza di disciplina? Sì, ma da entrambe le parti, sono stati fischiati davvero tanti falli”.
E anche capitan Dusautoir parla del direttore di gara: “C’è stato un problema con la linea del fuorigioco, non abbiamo ben capito che cosa voleva l’arbitro”.

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