A Brighton partita fisica caratterizzata da tanti errori. Due mete per parte, la differenza la fa l’indisciplina
Si inizia sulla falsariga di Tonga-Georgia, con impatti duri e squadre che non si risparmiano. I primi punti li mette T. Pisi dalla piazzola dopo che i placcatori americani non rotolano, mentre dieci minuti più tardi il numero dieci samoano non è preciso dopo il crollo dei sostegni. Gli isolani alzano l’intensità, vincono la collisione e trovano la prima meta con Tim Nanai-Williams, bravo a raccogliere il grabber di Pisi dopo efficacie avanzamento del pack per vie verticali. Le Smaoa giocano bene, e a furia di offload per placcaggi bassi e non raddoppiati risalgono il campo dai propri 22 sfiorando la meta. Al minuto ’25 il break profondo di Jack Lam che corre in coast to coast porta, sugli sviluppi, ad un tenuto Eagles: Pisi lo sfrutta e allunga ulteriormente. Alla mezzora la squadra da Samu Manoa costruisce la prima azione pericolosa in zona rossa: la difesa concede il fallo e NacGinty mette i primi tre del Mondiale a stelle e strisce. Tre minuti più tardi arriva però la bellissima meta degli States: da situazione di gioco rotto l’ovale viaggia a MacGinty che attacca l’intervallo colpevolmente sguarnito di Perez salito a spia, e sull’offload Wyles marca in tuffo. Prima della fine del tempo Pisi allunga di nuovo per inutile forzatura del breakdown, e i primi quaranta si chiudono sul 14-8 Samoa.
Dopo un buon avvio statunitense, arriva la seconda meta di Samoa con Treviranus dopo altro buon grabber di Pisi dietro la linea nei 22 avversari. Pisi prende il palo e lo score dice 19-8 per gli isolani. Gli Stati Uniti nonostante il gap non si scompongono, attaccano con ordine e dalla piazzola MacGinty riduce le distanze. La qualità del gioco si riduce, gli errori alla mano aumentano e la partita si fa spezzata. Gli States hanno più possesso ma poche opzioni, e faticano a vincere collisione e a ripulire i punti d’incontro. Il doppio break è ristabilito di Mike Stanley dalla piazzola. A sette dal termine la riapre Baumann dopo serie di pick and go, ma manca la conversione. Finisce 25-16 per Samoa.
Samoa: 15 Tim Nanai-Williams, 14 Ken Pisi, 13 Paul Perez, 12 Rey Lee-Lo, 11 Alesana Tuilagi, 10 Tusi Pisi, 9 Kahn Fotuali’i, 8 Ofisa Treviranus (c), 7 Jack Lam, 6 Maurie Fa’asavalu, 5 Joe Tekori, 4 Teofilo Paulo, 3 Anthony Perenise, 2 Ole Avei, 1 Zak Taulafo
Riserve: 16 Viliami Afatia, 17 Motu Matu’u, 18 Census Johnston, 19 Faifili Levave, 20 Alafoti Faosiliva, 21 Vavao Afemai, 22 Mike Stanley, 23 Fa’atoina Autagavaia
Marcatori Samoa
Mete: Nanai-Williams (19), Treviranus (46)
Conversioni:
Punizioni: T Pisi (7, 25, 38, 50), Stanley (69)
Stati Uniti: 15 Blaine Scully, 14 Takudzwa Ngwenya, 13 Seamus Kelly, 12 Thretton Palamo, 11 Chris Wyles (c), 10 AJ MacGinty, 9 Mike Petri, 8 Samu Manoa, 7 Andrew Durutalo, 6 Al McFarland, 5 Greg Peterson, 4 Hayden Smith, 3 Titi Lamositele, 2 Zach Fenoglio, 1 Eric Fry
Riserve: 16 Phil Thiel, 17 Oli Kilifi, 18 Chris Baumann, 19 Cam Dolan, 20 Danny Barrett, 21 Shalom Suniula, 22 Folau Niua, 23 Brett Thompson
Marcatori Stati Uniti
Mete: Wyles (33), Baumann (74)
Conversioni:
Punizioni: McGinty (30, 53)
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