Con una prestazione quadrata gli Springboks battono Samoa e si rimettono in piena corsa
Dopo l’inattesa sconfitta della gara d’esordio contro il Giappone, torna a vincere il Sudafrica ai Mondiali 2015 di rugby battendo 6-46 Samoa.
Il primo tempo si apre con un’intensità fisica di altissimo livello e le due contendenti a scambiarsi il comando delle operazioni. Prima sono gli Springboks a passare in vantaggio, con Pollard dalla piazzola, poi è Samoa a rispondere e passare in vantaggio 6-3 per effetto dei due piazzati di Stanley. Gli oceanici sembrano quindi poter leggermente gestire la situazione, ma non è così: all’improvviso infatti JP Pietersen intercetta l’ovale e spezza l’azione dei rivali schiacciando l’ovale oltre la linea di meta per il temporaneo 6-8, ritoccato qualche minuto dopo sul 6-14 ancora dal piede dell’apertura sudafricana, quando la sfida è a poco più della metà del primo tempo.
La banda di Meyer è assai presente in campo e solo un corretto TMO annulla una meta a Jean de Villiers. L’indisciplina non manca, ma Samoa fa fatica a stare al ritmo dei bicampioni del mondo che prima del riposo sistemano il punteggio sul 6-17, sempre con un piazzato.
La ripresa non vede cambiare il canovaccio tattico: grandi impatti e Sudafrica a dettare il ritmo. Al 46′ arriva, non a caso, un altro squillo da parte di JP Pietersen che marca ancora alla bandierina dopo una bellissima azione corale. Lo score quindi si mette sul 6-24, grazie anche alla conversione di Pollard. I samoani accusano decisamente il colpo. Le fasi statiche diventano ulteriormente regno di Etzebeth e compagni, che di minuto in minuto prendono totalmente possesso del campo. Da una touche sbagliata del tallonatore Moto Matu’ u, arriva il colpo di grazia definitivo alla contesa. Schalk Burger si fa trovare pronto dopo la rubata dei suoi compagni andando a firma la terza meta degli Springboks che apre il gap sul 6-29, poco prima dell’ora di gioco.
L’ultimo quarto di gara, a seguito dell’annullamento di una meta di Samoa per un “in avanti” a pochi metri dai pali, è solo una questione fra il Sudafrica e il punto di bonus offensivo. La questione si risolve a dieci minuti dalla fine, quando Schalk Brits guida una driving maul schiacciando l’ovale a terra oltre la linea di meta, per il 6-34 che diviene 6-46; con il tris firmato da JP Pietersen e il break vincente a tempo scaduto di Habana
Samoa: 15 Tim Nanai-Williams, 14 Ken Pisi, 13 Paul Perez, 12 Rey Lee-Lo, 11 Alesana Tuilagi, 10 Mike Stanley, 9 Kahn Fotuali’i, 8 Ofisa Treviranus (c), 7 Jack Lam, 6 TJ Ioane, 5 Joe Tekori, 4 Teofilo Paulo, 3 Census Johnston, 2 Motu Matu’u, 1 Zak Taulafo
Riserve: 16 Ole Avei, 17 Viliami Afatia, 18 Anthony Perenise, 19 Faifili Levave, 20 Vavae Tuilagi, 21 Vavao Afemai, 22 Tusi Pisi, 23 George Pisi
Marcatori per Samoa
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Michael Stanley (11,8)
South Africa: 15 Willie le Roux, 14 JP Pietersen, 13 Jean de Villiers (c), 12 Damian de Allende, 11 Bryan Habana, 10 Handre Pollard, 9 Fourie du Preez, 8 Duane Vermeulen, 7 Schalk Burger, 6 Francois Louw, 5 Victor Matfield, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira
Riserve: 16 Schalk Brits, 17 Trevor Nyakane, 18 Frans Malherbe, 19 Lood de Jager, 20 Siya Kolisi, 21 Ruan Pienaar, 22 Pat Lambie, 23 Jesse Kriel
Marcatori per il Sudafrica
Mete: J.P Pietersen (77,46,14), Schalk Burger (57), Schalk Brits (70), Brian Habana (83)
Conversioni: Handre Pollard (47)
Punizioni: Handre Pollard (38,23,18,1)
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