I padroni di casa non andranno ai quarti di finale, battuti a Twickenham 33-13. La reazione degli inglesi è tardiva
LONDRA – Una partita da dentro/fuori per i padroni di casa, che in caso di una sconfitta verrebbero messi alla porta, Australia che invece può giocare con qualche preoccupazione in meno. Tensione altissima a Twickenham sin dal pomeriggio con l’atmosfera resa elettrizzante dall’attesa.
Al 3′ Brown regala una touche sui 5 metri ai wallabies ma sul proseguio dell’azione è lo stesso estremo inglese a fermare una meta che sembrava fatta impattando alla bell’e meglio un passaggio di Folau verso un compagno tutto solo lungo l’out destro.
Australia che costringe gli inglesi sulla difensiva in questa prima fase della partita e che al 7′ raccoglie i primi tre punti con Foley grazie a un calcio di punizione di quelli che proprio non si possono sbagliare. La reazione inglese arriva subito con un’azione di Watson innescato in maniera splendida da Farrell per le vie centrali, ed è la stessa apertura a pareggiare i conti al 12′.
Gara molto equilibrata che trova la sua prima vera accelerazione al 19′ con la meta di Foley, autore di un grande spunto personale che chiude nel migliore dei modi una lunga azione insistita wallabies nei 22 metri inglesi. A metà del primo tempo il risultato dice 3-10 per la nazionale down-under.
Inghilterra che ci mette molto cuore e grinta ma che pecca di lucidità quando entra nei 22 metri avversari, Australia che va un po’ a ondate ma che dà sempre l’impressione di poter far male.
Al 35′ azione bellissima dell’Australia che sul binario Foley-Beale (entrato in campo nelle fasi iniziali per sostituire l’infortunato Horne) realizza una meta da manuale firmata ancora una volta dal numero 10. Il primo tempo finisce praticamente qui e il tabellone dice 3-17.
Il secondo tempo inzia con Lancaster che prova a mischiare le carte: toglie Jonny May (uno dei più propositivi tra gli inglesi, tra l’altro) e inserisce George Ford, una di quelle mosse che se l’azzecchi diventi un fenomano ma se va male ti viene rinfacciata per il resto della tua vita.
Australia che con il passare dei minuti dà sempre più l’impressione di essere di una enorme solidità, di saper sempre che cosa vuole fare, di difendere con grande ordine ed efficacia e di saper concretizzare quasi sempre. Al 49′ trova altre tre punti con un Foley davvero mostruoso (ma trovarne uno così così tra i wallabies stasera è una impresa) e va sul 3-20.
Al 55′ arriva la meta inglese con Watson che rompe un doppio placcaggio e va a schiacciare la palla oltre la linea bianca. Padroni di casa che accelerano il ritmo e producono il loro massimo sforzo mettendo in difficoltà i loro avversari e al 64′ trovano altri tre punti con Farrell: 13-20. Al 70′ un momento chiave della partita con Farrell che si prende un cartellino giallo per un placcaggio non chiuso su Giteau (e un secondo dopo c’è Burgess che va a placcare al collo un avversario ma viene graziato). Foley stasera non sbaglia nulla e si va sul 13-23. La scena si ripete al 74′ con Foley che porta i suoi sul 26-13, poi al 79′ la meta di Giteau: risultato finale 33-13.
Risultato più che corretto per quello visto in campo, vittoria strameritata degli australiani contro un’Inghilterra che oltre al cuore mette tanta confusione. Padroni di casa eliminati quando alla fine della fase a gironi mancano ancora 80 minuti da giocare per tutti. Vero, era il “girone della morte”, però…
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Brad Barritt, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell, 9 Ben Youngs, 8 Ben Morgan, 7 Chris Robshaw (c), 6 Tom Wood, 5 Geoff Parling, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Tom Youngs, 1 Joe Marler
Riserve: 16 Rob Webber, 17 Mako Vunipola, 18 Kieran Brookes, 19 George Kruis, 20 Nick Easter, 21 Richard Wigglesworth, 22 George Ford, 23 Sam Burgess
Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Tevita Kuridrani, 12 Matt Giteau, 11 Rob Horne, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Scott Fardy, 5 Rob Simmons, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 Scott Sio.
Riserve: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 James Slipper, 18 Greg Holmes, 19 Dean Mumm, 20 Ben McCalman, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Kurtley Beale
Marcatori per l’Inghilterra
Mete: Watson (55)
Conversioni: Farrell (56)
Punizioni: Farrell (12, 64)
Marcatori per l’Australia
Mete: Foley (19, 35), Giteau (79)
Conversioni: Foley (20, 36, 80)
Punizioni: Foley (7, 49, 71)
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