Le modalità di rimborso dei voli diventano un caso. E le nazionali “piccole” alzano ancora la voce
Lo spirito, l’atmosfera, l’ambiente, gli stadi, il pubblico, ma non solo. Però c’è anche qualcosa che non funziona a dovere alla Rugby World Cup 2015. A far emergere uno di questi aspetti del Mondiale, è il capitano del Canada Jamie Cudmore che dal suo profilo Twitter attacca con il sarcasmo il comitato organizzatore della kermesse iridata e World Rugby colpevole, secondo l’avanti, di non aver garantito il volo di ritorno a casa alla nazionale della foglia d’acero, costretta quindi a pagare di tasca propria un velivolo per rientrare in Nord America.
Il regolamento prevede infatti che per avere il rimborso le squadre devono lasciare il paese entro 24 ore dopo aver giocato l’ultima partita, cosa che Cudmore ha detto di aver scoperto solo un paio di giorni fa, e non sono pochi i giocatori che hanno deciso di rimanere qualche giorno in più per vedere qualche partita o per semplice turismo. “Per me alla fine non è un grosso problema – ha detto il giocatore a L’Equipe – gioco nel Top 14 e non ho grossi problemi di soldi ma nella mia squadra c’è gente che gioca in seconda divisione o che non ha un contratto”.
I vertici planetari di Ovalia però, non si sono tirati indietro, e hanno fornito tutte le spiegazioni del caso:“La logistica riguardanti le venti formazioni e tutti gli spostamenti sono a carico nostro, sia funzionalmente che economicamente. Con le squadre di seconda fascia abbiamo purtroppo dei problemi legati alla diversità nella loro composizione della rosa. Molti infatti, solitamente quelli che non sono propriamente professionisti o che giocano in patria, ci chiedono di poter utilizzare dei voli anche aggregativi (o a più fermate) che siano intercontinentali; altri invece si dividono anche in base ai loro impegni nei club europei. Diventa quindi difficile accontentare tutti. A Cudmore ad esempio è stato offerto alla fine un volo per la Francia, ma la delegazione canadese ci ha fatto sapere che il nostro invito era stato declinato. Comunque per noi è stato tutto chiarito”.
Cudmore però non la vede così e chiosa: “Risultati a parte questo Mondiale dà un altro colpo alle piccole nazioni e il trattatmento di World Rugby a livello di programmazione, di istanze disciplinari e aspetti economici lascia a desiderare”.
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