Il giocatore rilascia una breve intervista alla Gazzetta dello Sport dove parla del suo stato d’animo
Ieri pomeriggio abbiamo conosciuto le decisioni di Jacques Brunel per la formazione dell’Italia che domenica pomeriggio scende in campo a Exeter per affrontare la Romania nella gara conclusiva del Mondiale azzurro, partita decisiva perché assegna quel terzo posto che garantisce l’accesso diretto alla RWC 2019 che si terrà in Giappone. Subito dopo abbiamo pubblicato un articolo scritto “di pancia” nel quale spiegavamo la nostra non comprensione per l’esclusione dal gruppo dei 23 di Mauro Bergamasco, una esclusione che se da un punto di vista tecnico una qualche motivazione ce l’aveva vista l’assenza di Sergio Parisse e la penuria di numeri 8, diventava però per noi poco comprennsibile sotto l’aspetto umano: quella di Exeter sarebbe stata l’ultima partita della lunghissima carriera del flanker e meritava una presenza. La Storia è importante per le vecchie e nuove generazioni e mauro ne è un pezzo importante.
Oggi il giocatore rilascia una breve intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport. Esclude che la decisione del ct sia una ripicca, magari per le parole del fratello Mirco e alla domanda se si sente deluso risponde secco: “Non mi va di parlarne, oggi preferisco pensare ad altro”. E poi chiosa: “Se mi sono divertito in questo Mondiale? Non ne ho avuto il tempo: ho giocato 23′ contro il Canada e 13 contro l’Irlanda. Avevo altre ambizioni”.
Un destino amaro per il giocatore, che all’annuncio della rosa per il Mondiale era stato salutato dallo stesso ct come “l’azzurro fisicamente più in forma”.
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