A Twickenham finisce 34 a 17. Australia che regala più di un tempo a Carter e compagni e che si sveglia tardi
Inizio a ritmi altissimi da parte degli All Blacks che provano a sfondare subito ma l’Australia difende con ordine, senza perdere mai la calma. Al 7′ primi punti della partita, li marca Carter con un piazzato.
Gioca meglio la Nuova Zelanda, con gli australiani che in alcune occasioni cincischiano troppo ma non vanno mai veramente in apnea. Al 13′ primi punti wallabies con Foley che pareggia il conto sfruttando una punizione ottenuta in mischia.
Nuova Zelanda che spinge ma senza ottenere risultati contro una difesa sempre molto lucida. In campo non succede moltissimo: al 26′ placcaggio alto (ci stava il cartellino giallo sul giocatore australiano) su Carter che poi va a calciare tra i pali, 6 a 3 per gli All Blacks.
Partita molto equilibrata: Nuova zelanda che attacca meglio ma fa punti solo su calcio piazzato, Australia che in attacco va davvero poco ma difende con grande ordine, ruba molti palloni ma sbaglia anche qualche placcaggio di troppo. Al 35′ All Blacks a +6 grazie a un altro calcio di Carter ma va detto che l’azione è “macchiata” da un avanti davvero marchiano.
Al 39′ meta di Milner-Skudder al termine di una bella azione corale. Si va al riposo sul 16 a 3 per la Nuova Zelanda, in vantaggio con merito anche se forse con una “dimensione” un po’ eccessiva.
Secondo tempo che si apre con la meta di Ma’a Nonu, molto bravo a sfruttare un corridoio mal coperto dalla difesa australiana. Un inizio di secondo tempo che vede in campo per gli All Blacks un Sonny Bill Williams (al posto di Conrad Smith) che ha subito un grosso impatto sulla gara.
Australia che reagisce, cambia decisamente ritno (sul 21 a 3…) e finalmente decide di giocare in attacco: al 51′ cartellino giallo per Ben Smith per uno spear tackle evitabile e un minuto dopo la meta di Pocock su maul avanzante (con Foley che realizza) porta il risultato sul 21 a 10. La Nuova zelanda si riorganizza e riesce a tenere lontano agli australiani ma non può nulla al 63′ contro Kuridrani: meta realizzata e tabellone che dice 21 a 17, partita completamente riaperta.
Al 69′ improvviso e bellissimo drop di Carter che riporta i suoi a +7. Al 73′ è sempre il numero 10 dei tuttineri (partita davvero enorme la sua, sotto ogni aspetto) a tentare un calcio di punizione da 51 metri e trova i pali. All Blacks che tornano a +10.
Si lotta fino alla fine al 78′ la meta di Barrett in contropiede, finisce 34 a 17 e Nuova Zelanda campione del mondo per la terza volta (seconda consecutiva, prima squadra a riuscirci).
Risultato giusto con All Blacks in partita sin dall’inizio e Australia che invece ci entra troppo lentamente. Le due mete a cavall del riposo il momento che ha spezzato la gara. Australia che diventa pericolosa troppo tardi.
Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Tevita Kuridrani, 12 Matt Giteau, 11 Drew Mitchell, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Scott Fardy, 5 Rob Simmons, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 Scott Sio.
Riserve: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 James Slipper, 18 Greg Holmes, 19 Dean Mumm, 20 Ben McCalman, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Kurtley Beale
Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Daniel Carter, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody.
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19 Victor Vito, 20 Sam Cane, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Beauden Barrett, 23 Sonny Bill Williams
Marcatori per l’Australia
Mete: Pocock (53), Kuridrani (63)
Conversioni: Foley (54, 64)
Punizioni: Foley (13)
Marcatori per la Nuova Zelanda
Mete: Milner-Skudder (39), Ma’a Nonu (42), Barrett (78)
Conversioni: Carter (40, 79)
Punizioni: Carter (7, 26, 35, 74)
Drop: Carter (69)
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