La conferma dagli organizzatori, preoccupati di risposta ed Olimpiadi. La “ragion di Stato” prevale di nuovo…
“Abbiamo composto i gironi [della RWC 2015, ndr] nel dicembre 2012, molto lontano, e per la RWC 2019 in Giappone si cercherà di posticipare il più possibile”. Così parlava non più tardi di di tre mesi fa il Chief Executive di World Rugby Brett Gosper, a proposito della necessità di rivedere le tempistiche di composizione dei gironi iridati cercando di arrivare al kick off iridato con quattro Poule che rispecchino equilibri di forza delle squadre il più “contemporanei” possibili al torneo mondiale.
Insomma, mai più Australia, Inghilterra e Galles nello stesso girone. Nel dicembre 2012, il ranking diceva Australia terza, Inghilterra quinta, Galles nono e Fiji tredicesime, e il caso ha voluto che le quattro squadre si ritrovassero tutte assieme. In vista della Rugby World Cup 2019, la volontà è quella di arrivare alla composizione dei gironi più sotto evento, affinché da un punto di vista sportivo la manifestazione rispecchi maggiormente il ranking. Tutto questo, però, si scontra con la particolarità dell’edizione nipponica della Coppa del Mondo, la prima organizzata fuori dai confini tradizionali di Ovalia. E qui iniziano i sempre più frequenti attriti tra “ragion di sport” e “ragion di Stato”.
Se il record di tagliandi venduti per l’edizione inglese era abbastanza preventivabile, in Giappone già ci si preoccupa della risposta in termini di pubblico e visibilità mediatica che l’evento saprà riscuotere. Una vera e propria scommessa da questo punto di vista (già meno da quello dell’indotto economico e commerciale), anche se i dati da record raggiunti per quanto riguarda i telespettatori fanno ben sperare. Restano comunque le preoccupazioni circa la risposta di tifosi, che dal prossimo anno toccheranno con mano il (Super) Rugby di alto livello, ma che di certo non hanno radici e tradizioni dei corrispettivi europei. E a complicare le cose vi sono le Olimpiadi 2020 in programma a Tokyo, con il rischio di creare concorrenza tra i due eventi non trovando la corretta strategia e tempistica di marketing e comunicazione dei due eventi.
Akira Shimazu, CEO dell’organismo organizzatore, l’ha detto chiaro e tondo ad EspnScrum: “Sono al corrente delle critiche che World Rugby ha ricevuto per aver estratto i gironi tre anni prima del Mondiale e che vorrebbe cambiare le cose, ma farlo per il Mondiale 2019 sarebbe un rischio. L’estrazione dei Gironi si terrà per questo l’anno prossimo, perché dobbiamo iniziare presto a vendere i biglietti“. Quindi, tre anni prima della competizione. E tutto ciò, oltre ad alimentare la polemica su quanto le ragioni commerciali possano/debbano influenzare quelle sportive (dello sport iper professionistico, non scordiamolo), rende estremamente importanti i match internazionali del 2016.
Prendiamo, per esempio, il Galles. I Dragoni sono attualmente al quarto posto, e dopo il Sei Nazioni voleranno in Nuova Zelanda per un trittico da paura contro gli All Blacks. L’Inghilterra uscita malconcia dal Mondiale e scivolata in ottava posizione a Giugno 2016 affronterà tre volte l’Australia, mentre ad attendere altrettante volte l’Irlanda è il Sudafrica. Al termine del mese di giugno è dura pensare che queste tre squadre scalino il ranking. Chi potrebbe invece farcela è il Giappone, che ospita due volte a Tokyo la Scozia, ma anche l’Italia che nel tour americano affronta il Canada,gli Stati Uniti e l’Argentina. Una situazione davvero complicata, soprattutto per le tre regine anglosassoni che si potrebbero ritrovare in posizione sfavorevole per l’estrazione.
Un’arma a doppio taglio, il sorteggio tre anni prima: il Galles a giugno affronterà tre volte in un mese gli All Blacks, per poi magari ritrovarsi di nuovo in Girone con con Australia e Inghilterra. Senza dimenticarsi della finestra di novembre. L’Italia affronterà gli All Blacks e il Sudafrica e una squadra del Tier 2 (probabilmente Tonga). Vincere sarà dura/impossibile, ma mantenere almeno la dodicesima posizione del ranking sarà fondamentale per non finire in quarta fascia.
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