La presenza delle due Federazioni uniformata a quella delle Union fondatrici con due membri e tre voti
Agustin Pichot entra a far parte del Comitato Esecutivo della World Rugby sostituendo l’irlandese Peter Boyle, che ha lasciato l’incarico. E’ questa la notizia ufficiale che arriva dall’organo di controllo internazionale della palla ovale nelle prime ore di questa giornata. Ma non è l’unica, perché ora World Rugby fa sapere che cambia anche il sistema di votazione per le Unions. In particolare, la presenza italiana e argentina viene uniformata a quella delle Federazioni fondatrici (due mebri ma tre voti). Ecco come cambia il sistema di rappresentanza e voto:
- Un voto e un rappresentante per le Federazioni che negli ultimi otto anni si siano qualificate a due RWC
- Un voto e un rappresentante per le Federazioni che negli ultimi otto anni si siano qualificate a due RWC e che partecipino al Sei Nazioni o al Rugby Championship (da qui il voto in più a Italia e Argentina)
- Un voto ulteriore per le Federazioni che negli ultimi otto anni si siano qualificate a due RWC e che contemporaneamente
abbiano ospitato o abbiano presentato candidatura per ospitare un evento World Rugby di livello maggiore
abbiano investito negli ultimi quattro anni almeno 20 milioni di Sterline nel rugby
abbiano un programma serio rivolto allo sviluppo del rugby femminile e abbiano partecipato ai Mondiali femminili o alle qualificazioni
abbiano un progetto serio Seven maschile e femminile con un numero minimo di partecipazioni a competizioni internazionali o alle World Series
Di seguito le dichiarazioni del Presidente Gavazzi: “La decisione di World Rugby di uniformare la presenza italiana ed argentina all’interno del Consiglio a quella delle Federazioni fondatrici (due membri e tre voti ndr) è una ulteriore conferma della crescita del nostro movimento, del consenso che il nostro progetto formativo per i giovani atleti italiani raccoglie ad ogni livello e della considerazione in cui il rugby italiano è tenuto nei consessi internazionali. Si tratta di un passo importante per il nostro sport, un traguardo del cui raggiungimento desidero ringraziare il il Presidente Onorario di FIR e membro dell’esecutivo World Rugby Giancarlo Dondi, la cui opera diplomatica è stata fondamentale, ed il vice-presidente vicario Nino Saccà. Un ringraziamento doveroso va inoltre alla struttura tecnica di FIR, alle nostre Società ed a tutte le componenti del rugby italiano che, con il proprio impegno e la propria passione, hanno contribuito allo sviluppo del rugby nel nostro Paese, offrendo un contributo decisivo al raggiungimento di questo obiettivo“.
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