Un terzo di campionato celtico è ormai alle spalle. Ecco le prime indicazioni arrivate dalla nuova stagione
DUBLINO – La Guinness Pro 12 manda in archivio il primo terzo di stagione regolare con il settimo turno. Vediamo nel dettaglio lo stato di forma delle quattro irlandesi alla vigilia del debutto nelle coppe europee, considerando i risultati fin qui ottenuti e la difficoltà del girone che le attende.
Leinster: I boys in blue arrivano alla Champions cup con le quotazioni in rialzo. Il nuovo head coach Leo Cullen ha avuto un inizio di stagione delicato, con quasi tutto il 15 titolare impegnato nella coppa del mondo e un gioco molto diverso da insegnare alla squadra. Il bilancio delle prime sette partite di Pro 12 è migliorato dopo un inizio difficile con i brutti ko a Edinburgo e, soprattutto, Llanelli. La squadra è in zona play off per la prima volta da febbraio ed ha battuto in casa sia i campioni uscenti di Glasgow che gli Scarlets, erano arrivati all’Rds con sei vittorie in altrettante sfide. Soprattutto quest’ultima partita ha dato morale all’ambiente perché ottenuta contro una squadra che sembra destinata a rimanere a lungo nei quartieri alti della classifica. Il ritorno dei nazionali e la crescita di alcuni giovani messisi in evidenza durante la coppa del mondo ha fatto di Leinster una squadra che sta migliorando di partita in partita e il cui gioco, decisamente più offensivo e piacevole di quello che si vedeva con O’Connor, inizia a dare frutti. Il problema è che Sexton e compagni in Champions cup sono inseriti nel girone più difficile, con Wasps, Bath e i tre volte campioni di Tolone. In una manifestazione con un livello ben più alto del Pro 12 dunque, Leinster deve migliorare tanto e subito altrimenti di passare il turno non se ne parla. Gli infortuni di Luke Fitzgerald a Treviso e Rob Kearney contro gli Scarlets non sono il miglior modo di avvicinarsi al doppio impegno con le inglesii: il primo dovrebbe essere a disposizione, il secondo no. Si comincia all’Rds contro gli Wasps dell’ex Jimmy Gopperth (fuori per infortunio) e degli italiani Cittadini (fuori per il cazzotto dato a Billy Twelvetrees di Gloucester) e Festuccia, quindi trasferta a Bath. Da qui al 31 dicembre i dubliners affronteranno in ordine Wasps, Bath, Ulster, Glasgow, Tolone (due volte) e Munster: al brindisi di fine anno la stagione dei boys in blue avrà preso una piega precisa.
Munster: La Red army è un enigma destinato a sciogliersi proprio in Champions. Il cammino in Pro 12 è ingannevole: è vero che la squadra ha vinto sei partite su sette, ma non ha mai giocato bene e spesso è stata fortunata (nell’ultimo turno Edinburgo ha gettato la vittoria con un paio di gialli evitabili e una pessima gestione dell’ultimo pallone). Solo una vittoria è arrivata con un margine superiore ai sette punti, anche se Ian Keatley e compagni sono stati quelli a figurare meglio a Llanelli (ko 25-22 per due punizioni al 77’ e nel recupero). Dalla coppa del mondo è arrivata la pessima notizia della perdita di Peter O’Mahony per quasi tutta la stagione. Senza Paul O’Connell, l’attuale capitano è il leader indiscusso e sostituirlo in campo sarà dura. Non si capisce chi possa prendere la guida del gruppo, Conor Murray ha debuttato in stagione nell’ultimo match a Edinburgo e manca poco regala la partita agli scozzesi, facendosi intercettare un passaggio a tempo scaduto, quando sarebbe bastato calciare fuori. Dalla parte dei ragazzi di Foley c’è il calendario che la attende. Dispiace dirlo, ma Treviso in casa non è proprio il peggior modo di iniziare la Champions Cup in casa (felicissimi se saremo smentiti). Ben diversa la seconda partita, al “Jean Bouin” di Parigi contro Sergio Parisse e compagni. A parte O’Mahony e O’Donnell, coach Foley non ha problemi di infortuni recenti. Considerando tutte le variabili, la Red Army sembra quella con maggiori possibilità di approdare ai quarti.
Ulster: La provincia nordirlandese finora ha messo insieme un percorso in Pro 12 simile a quello di Leinster (ha un punto in meno), sempre vincente in casa, ha colto la prima vittoria in trasferta nell’ultimo turno sul campo dei Dragons. È sul margine della zona play off, ma non ha ancora compiuto imprese significative né impressionato per il proprio gioco. È in un girone difficile con Oyonnax, Tolosa e Saracens, con la quale sembra destinata a giocarsi il secondo posto. La massima manifestazione continentale è l’occasione per mostrare di avere in sé la forza e il talento per fare il salto di qualità. Si comincia sul campo dell’Oyonnax, terz’ultimo in Francia mentre alla seconda arrivano i Saracens (col Kingspan Stadium praticamente esaurito), primi in Premiership. Sarebbe importante avere a disposizione Trimble e il miglior Bowe, mai visto in Coppa del mondo. Non passare il turno significherebbe una nuova stagione di anonimato, poco in linea con le aspirazioni di una città che non porta mai al Kingspan meno di 13.500 spettatori e che finora si è dovuta accontentare di finali perse.
Connacht: La squadra di Galway continua a crescere sotto l’attenta guida di Pat Lam. Il primo posto in Pro 12 ne è la prova più evidente, anche se dalla sua finora ha avuto un calendario non proibitivo. La squadra ha segnato 23 mete (il miglior attacco fra le prime della classifica) ma ne ha concesse ben 16 (solo in quattro hanno fatto peggio). È l’unica irlandese che gioca in Challenge cup e ha un calendario abbordabile. Della prima sfida preoccupa soprattutto il clima: a Krasnoyarsk per sabato prossimo è prevista una temperatura intorno ai -10. Nel secondo turno allo Sportsground arrivano i francesi di Brive, che nelle prime sette partite di Top 14 hanno battuto Tolone e Stade Francais. Con questo biglietto di presentazione per gli irlandesi sarebbe una grossa delusione non passare il turno. La squadra è già partita per la Russia senza i nazionali Henshaw e White per scelta tecnica, mentre Matt Healy, Tom McCartney e John Cooney sono infortunati.
di Damiano Vezzosi
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