L’Italia verso il Sei Nazioni e in mezzo al guado: i cambiamenti veri solo a giugno

Nei mini-raduni da un giorno non ci sarà chi gioca all’estero: vedremo diverse facce nuove, ma al torneo…

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Il Mondiale è finito da pochissimo ma già si torna a parlare di nazionale azzurra. L’Italia ha terminato il suo torneo l’11 di ottobre con la partita contro la Romania ma il Sei Nazioni inizia tra poco più di due mesi (per noi il calcio d’inizio sarà sabato 6 febbraio allo Stade de France contro i bleus che saranno guidati dal nuovo selezionare Guy Novés) e il ct Jacques Brunel ha previsto una “road map” che prevede alcuni stage di un giorno prima del raduno vero e proprio di fine gennaio.
Il primo è a Treviso il 23 novembre, quindi a Parma il 14 dicembre, poi di nuovo a Treviso l’11 gennaio. Dopo ci si sposterà a Roma, prima per un titiro di tre giorni tra il 24 e il 27 gennaio, poi dal 31 di quel mese il raduno per preparare la prima partita del torneo.
Si tratta dell’ultimo Sei Nazioni dell’era Brunel, con il tecnico francese che lascerà l’incarico a metà marzo: il tour estivo nelle Americhe lo guiderà il nuovo ct.

 

Lunedì 16 novembre verranno ufficializzati i convocati per il primo dei raduni giornalieri, quello del 23 novembre a Treviso. Che squadra vedremo? Sarà molto diversa dal gruppo chiamato per la RWC 2015? Sì e no. In teoria non dovremmo vedere molti cambiamenti ma “per i tre raduni giornalieri in programma tra novembre e gennaio saranno selezionati i soli atleti militanti nelle Franchigie italiane di Guinness PRO12 e dei Club del Campionato Italiano d’Eccellenza”, come la FIR ha fatto sapere con il suo comunicato.
Niente atleti che militano nei campionati esteri, da Sergio Parisse in giù (Campagnaro, Favaro, Venditti, Cittadini, Castro, eccetera), anche perché non siamo dentro una parentesi internazionale riconosciuta da World Rugby e le varie società non sono tenute a liberare i propri giocatori.

 

Quindi di giocatori nuovi ne vedremo un po’ ma che poi questi rimangano nel gruppo che conta, quello che a febbraio affronterà il Sei Nazioni, è tutto da vedere. Perché, come ha detto il presidente federale Alfredo Gavazzi nell’incontro con la stampa post-Mondiale, “l’obiettivo al Sei Nazioni è vincere più partite possibili, gli esperimenti inizieranno con il tour di giugno”.
Pochi esperimenti quindi in vista di febraio/marzo 2016 (ovviamente al netto degli infortuni, e già sappiamo che – ad esempio – Masi e Rizzo non ci saranno perché ancora fermi ai box), i cambiamenti veri li vedremo solo a maggio.

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