Entro fine novembre la decisione sugli ultimi tre anni di carriera. E sul movimento dice: serve un cambiamento anche fuori dal campo
Sergio Parisse potrebbe essere vicino al rinnovo con lo Stade Francais. E’ quanto scrive Midi Olympique, che fa il punto sulla situazione rinnovi in casa dei parigini. Dopo aver ottenuto il prolungamento di Morné Steyn la società starebbe ora trattando il caso Parisse, ma secondo il giornale l’accordo sarebbe vicino e il numero otto azzurro probabilmente finirà la carriera al Jean-Bouin. In una dichiarazione in settimana a Rugbyrama, il capitano aveva dichiarato di non aver ancora preso una decisione definitiva con il suo club, e che anche il proseguio della carriera internazionale con la maglia dell’Italia dipenderà anche da questa scelta. Possibile, come OnRugby ha già scritto, che nell’eventuale rinnovo con lo Stade ci sia la possibilità per il giocatore di prendersi una sorta di sabbatico e di poter andare a giocare una stagione nell’emisfero sud.
Ieri sera Parisse è stato ospite di Radio France Bleu 107.1, dove ha affrontato il tema del suo futuro: “Ho trascorso allo Stade dieci anni, e le offerte non mancano di certo. Sarà una scelta importante, da cui dipendono gli ultimi anni di carriera. Ma credo che una decisione arriverà rapidamente, entro fine novembre”. Il tema si è poi spostato sullo stato di salute del movimento Italia: “Sinceramente, sono un po’ preoccupato. Penso ci sia bisogno di un cambiamento, di nuovi leader che portino un po’ di freschezza. Questo vale anche per la Federazione, dove c’è bisogno di novità perché ci sono persone che occupano gli stessi ruoli fa tanti anni. Ci sono state delle incomprensioni recentemente anche con il presiente Gavazzi ma le ho risolte parlando faccia a faccia con lui”. Su un possibile impegno per il rugby italiano, Parisse risponde: “Non ho mai programmato il futuro a lungo termine, per ora penso a giocare. Dopodiché, non chiudo nessuna porta, né in Italia né qui in Francia”. Per quanto riguarda il ruolo, Parisse sembra avere le idee più chiare: “Credo di poter dare molto come allenatore. So che serve molta formazione, ma è una cosa che ho messo in conto”.
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