World Rugby ha reso noti i risultati dei 468 campioni analizzati
World Rugby ha reso noti i risultati dei test anti-doping eseguiti durante la RWC inglese. In tutto sono stati raccolti e analizzati 468 campioni provenienti da atleti che militano in tutte e 20 le squadre coinvolte. Di questi campioni, 200 sono stati prelevati in occasione di una partita mentre gli altri 268 lontano dalle gare. Nessun caso è risultato positivo, né dagli esami delle urine (317) né da quelli del sangue (151), e ad occuparsi degli accertamenti è stato il “Drug Control Centre” presso il laboratorio accreditato dell’agenzia mondiale anti-doping (WADA).
World Rugby ha inoltre annunciato che nell’anno 2015 il budget destinato alla lotta al doping è aumentato del 30%, e che il Mondiale inglese è stato il primo in cui è stato messo in atto il Passaporto Biologico degli Atleti (ABP). Nel corso del torneo sono state fatte anche campagne di sensibilizzazione ed educazione, come previsto dal programma#KeepRugbyClean e a cui hanno partecipato più di 600 giocatori ed oltre 500 membri dello staff. Queste le parole del numero uno di World Rugby Bernard Lapasset: “Il doping è la maggiore minaccia per l’integrità dello sport e World Rugby è impegnata in un programma di prevenzione di controlli mirati e di educazione globale alla materia per garantire che i giocatori a tutti i livelli capiscano l’importanza di mantenere condizioni di gioco eque per tutti. Nonostante non ci siano stati risultati negativi prima o durante il mondiale 2015, non significa che possiamo dormire sugli allori. Questo è il motivo per cui abbiamo aumentato il bilancio in questo importante settore e ci siamo impegnati per la conservazione dei campioni in vista delle analisi future”.
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