Aggiornamento: il capitano azzurro via Facebook ha smentito alcun confronto con la FIR in merito al nuovo tecnico
Da una parte c’è Sergio Parisse, che in un’intervista a L’Equipe dichiara: “So chi sarà il prossimo allenatore dell’Italia. Ho già parlato con lui”, anche se, come si legge sulla Gazzetta dello Sport che riprende l’intervista dei colleghi francesi, “il post-Brunel è quindi già delineato, e ben al di là del nome del ct. – l’irlandese Conor O’Shea – che il capitano azzurro non cita, per rispetto verso la scelta federale di non ufficializzarlo prima della fine del Sei Nazioni” (vivrà a Sirmione, si legge). Dall’altra c’è il Presidente Gavazzi, che sempre sul quotidiano rosa rilascia le seguenti dichiarazioni: “Che sappia chi sarà il nuovo allenatore e che ci abbia già parlato lo dice lui. Quello che io so è che finora io non ho firmato contratti, e che in queste vicende contano i fatti, e non gli eventuali accordi verbali”. Di sicuro, prosegue il numero uno FIR, il nuovo coach avrà un contratto di quattro anni (Sei Nazioni 2017/Sei Nazioni 2020) e sarà prevista la possibilità di rescindere da entrambe le parti. Non solo, ma si legge che lo stesso Parisse avrebbe avuto un ruolo nella scelta di O’Shea, che ha avuto il placet del numero otto azzurro durante un incontro tra Parisse e Gavazzi a Parigi. Una situazione, se confermata, abbastanza anomala e che la dice lunga sull’importanza e sul peso non solo dentro il campo del giocatore di La Plata.
Nell’articolo si legge poi che il capitano azzurro continuerà con la Nazionale almeno per altri due anni. “Tutto è impostato per giocare altri quattro anni al livello più alto”, ha dichiarato a L’Equipe, con una programmazione mirata anche se dopo i prossimi due conteranno forma fisica e progetto per capire se puntare o meno al mondiale giapponese del 2019. In questo senso, al vaglio di Parisse vi sarebbe stato anche un dossier tecnico transitato per le mani di O’Shea e del responsabile dell’area tecnica Ascione. Anche per continuare in azzurro sarebbe stata fatta la scelta di prolungare con lo Stade Francais, che permette un minutaggio e un lavoro anche in chiave nazionale. Altri club come Tolone o Bath avrebbero dato maggiori vantaggi dal lato economico, ma diverse prospettive sull’utilizzo del giocatore.
UPDATE ORE 18.50: dal proprio profilo Facebook Parisse ha affermato di non aver mai avuto contatti con il presunto nuovo tecnico dell’Italia, né tanto meno di essere stato interpellato dalla FIR in merito. Riportiamo di seguito il post nella sua interezza.
Alcune dovute precisazioni: In merito a quanto riportato da un giornale francese, voglio precisare di non aver mai affermato di aver avuto contatti con il presunto nuovo CT dell’Italia o di essere a conoscenza della sua identità, a tal motivo ho già provveduto a chiarirmi con il giornalista in questione e spero si sia trattato di un semplice malinteso. Inoltre ci tengo a precisare di non essere mai stato interpellato da FIR circa la scelta del nuovo CT. Mi rincresce constatare che queste dichiarazioni a me attribuite, e riprese dalla stampa italiana,abbiano portato a speculazioni sulla mia persona e sui miei rapporti con FIR. Il mio unico obiettivo è sempre stato ed è tuttora il campo ed il rugby giocato.
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