La nuova franchigia è un ideale proseguimento della selezione maggiore. La soluzione, forse, è nella sua unicità
Vero che mancano i vari Lobbe, Ayerza, Imhoff, Agulla, Bosch, Galarza…Ma ci sono 22 dei 31 Pumas che hanno preso parte alla Rugby World Cup 2015, l’assistant coach di Hourcade e un mostro sacro come Felipe Contepomi. I Jaguares hanno annunciato giocatori e staff tecnico che a partire dal 2016 prenderanno parte al Super Rugby, inaugurando una nuova era per il rugby del paese sudamericano. Leggendo i nomi dei giocatori, è facile intuire come i giaguari non abbiano nessuna intenzione di recitare la parte di cenerentola del difficile torneo. Sanchez, Landajo, Hernandez, de la Fuente, Tuculet e Moroni daranno qualità nella linea veloce, mentre la terza linea è primissimo livello con Leguizamon, Matera, Sentore, Desio e Facundo Isa. Vero che voltare le spalle alla nuove franchigia significava di dire addio alla camiseta albiceleste (o almeno avrebbe dovuto, visto che il nuovo mediano di mischia dei Brumbies Cubelli continuerà a giocare anche coi Pumas), ma è indubbio che la UAR sia riuscita a mettere sotto contratto senatori di esperienza e giovani già assolutamente di livello, in un mix che darà filo da torcere a chiunque. Ma il punto su cui forse vale la pena soffermarsi è un altro, ed è la forte linea di continuità che sotto diversi punti di vista si è voluto dare tra nazionale e franchigia.
La cosa più evidente e più importante la continuità tecnica, che porterà a quel coordinamento tante volte reclamato come possibile rimedio dello scollamento nazionale/franchigie che si respira dalle nostre parti dall’ingresso nel torneo celtico. L’head coach dei Jaguares Raul Perez è stato e continuerà ad essere assistente di Hourcade alla guida dei Pumas, con il quale molto probabilmente intratterrà un dialogo costante anche per quanto riguarda il minutaggio dei giocatori. Del resto, con la maggior parte di giocatori internazionali in rosa, la squadra dei Jaguares si configura come un ideale proseguimento della Nazionale, con quest’ultima che, siamo pronti a scommetterlo, trarrà ulteriore qualità ed energie dall’avventura nel Super Rugby. Continuità è stata poi mantenuta a livello di leadership, con Creevy a portare i gradi tanto in franchigia quanto in Nazionale. E infine, perché no, il filo rosso esiste anche a livello puramente di immagine, con i giaguari che diventano i fratelli minori dei Pumas. Certo, il fatto di avere una e una sola franchigia certamente aiuta moltissimo a ricamare attorno ad essa l’identità della nazionale. Una soluzione che, forse, avrebbe potuto giovare anche a noi…
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