Il terza linea delle Zebre si dice sorpreso e felice della chiamata di Brunel: “Ma al Sei Nazioni non ci penso”
Il suo arrivo alle Zebre aveva stupito non pochi tifosi ma Jacopo Sarto si è messo di buzzo buono e ha lavorato parecchio. Ora comincia a raccogliere i frutti, con una presenza importante nei minutaggi dei bianconeri e la chiamata di Jacques Brunel per i mini-stage della nazionale in vista del Sei Nazioni e al Mattino fa capire di avere i piedi ben piantati per terra dopo una convocazione che ha sorpreso anche lui: “L’ho saputo da Biagi, il mio capitano, con un sms di complimenti. All’inizio non capivo, poi ho aperto l’email ed ho realizzato di cosa si parlava. È una bella possibilità ma preferisco tenere i piedi per terra. È una prova e farò del mio meglio. Al Sei Nazioni non penso. Da quando gioco alle Zebre, cerco di migliorare settimana dopo settimana. Ho imparato che è più produttivo dividere le grandi salite in piccoli pezzi. Penso a lavorare per colmare le mie lacune, gioco sempre come se fosse l’ultima partita”.
Poi un plauso, l’ennesimo, a Mauro Bergamasco: “Un manifesto del professionismo e dello sport italiano. Mai saltato un allenamento, alimentazione perfetta, cura dei dettagli. Da luiho imparato tanto, a partire dalla grande disponibilità nei confronti dei compagni”.
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