“Lavorare assieme e cambiare questo sistema”. Così in un’intervista il Presidente del CRV
“Io dico che l’Italia non può permettersi più di una franchigia in Europa: è una questione tecnica ed economica. Bisogna investire meglio, perché non capisco a cosa serva – per il nostro rugby – puntare su atleti stranieri come Muliaina e Burgess, così come hanno appena fatto le Zebre. E poi, prendiamo esempio dagli argentini: se vuoi la Nazionale devi giocare in Italia, se vai all’estero addio all’azzurro“. Parole chiare quelle del presidente del Comitato Regionale Veneto Marzio Innocenti, intervistato sulle pagine digitali di Repubblica. Il numero uno di una delle regioni più ovali d’Italia è convinto che due squadre celtiche siano un lusso che non ci possiamo permettere e ridurle ad una permetterebbe di diminuire i costi e di conseguenza alimentare i campionati domestici: “L’importante è che poi investa sui campionati e i settori giovanili dei club: la ricetta è semplice”, prosegue Innocenti, che parla poi del difficile momento delle squadre di vertice della sua regione, che hanno attraversato ben tre esoneri (San Donà, Rovigo e Benetton). “Certo, i club più importanti soffrono: ci sono pochi soldi, i migliori atleti sono stati portati via, il pubblico si appassiona a fatica ad un torneo così. E magari in certi incontri di quella sottospecie di coppa europea (Qualification Cup) sono state schierate delle formazioni con una certa sufficienza, sottovalutando gli avversari”. La soluzione per Innocenti c’è, “a patto di cambiare questo sistema, e metterci a lavorare tutti insieme”.
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