Il numero uno federale a OnRugby: “Facchini è persona seria”, Munari “fatica a lavorare in gruppo ma sarebbe un buon manager”
Alle elezioni federali mancano poco meno di un anno circa, ma i contendenti si stanno muovendo. Tutti si attendono le mosse del fronte veneto, con il nome del candidato che dovrebbe affrontare l’attuale numero uno FIR Alfredo Gavazzi. Ma a muoversi è anche quest’ultimo, con i suoi tour sul territorio e con il corteggiamento a due big proprio della regione Veneto come Roberto Facchini e Vittorio Munari. Il primo è presidente dei Dogi mentre il secondo è quello considerato un po’ da tutti il “nemico pubblico numero uno” dello stesso Gavazzi (che ha spinto moltissimo per il suo allontanamento dal Benetton Treviso: “Non lo voglio più vedere”, ebbe a dire) e quindi non può non far rumore.
Secondo il Gazzettino, che riporta la notizia, non sarebbe stata fatta nessuna offerta concreta, ma il presidente federale vorrebbe portarli entrambi dalla sua parte, spaccando di conseguenza il fronte avversario. Fantarugby? Abbiamo contattato il presidente federale, che non smentisce affatto l’interesse per le due personalità, anche se con accenti diversi: “Vanno fatti due ragionamenti – ci ha detto Alfredo Gavazzi – Facchini è una persona che mi piace molto, è serio, con lui ho da sempre un buon rapporto facilitato forse dal fatto che è bresciano come me. Vittorio ha peculiarità importanti, con lui ho parlato 2 o 3 anni fa. L’ho già detto altre volte, credo che ci siano cose positive e negative ma che per lui lavorare in un gruppo sia difficile. Più che director of rugby lo vedrei meglio come manager della nazionale ma sia chiaro, allo stato attuale non ho mai fatto nessuna proposta a Vittorio per venire a lavorare in FIR”.
Gavazzi ci dice poi che “comunque non cercherei Roberto o Vittorio sotto il profilo elettorale, ma solo su quello della bontà delle persone“. Gli chiediamo che un eventuale arruolamento anche di solo una delle due personalità in questione porterebbe ad una oggettiva rottura del fronte veneto. la risposta sminuisce ma è secca: “E’ così importante questa cosa?”.
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