Il tecnico chiede da subito competitività. Il capitano guarda avanti: bene tre potenziali dieci per il futuro
Si è tenuto in mattinata a Londra il lancio ufficiale del Sei Nazioni 2016. Per la Nazionale maschile erano presenti coach Brunel e il capitano Sergio Parisse, mentre per quella Femminile il capitano Sara Barattin. Ecco le dichiarazioni raccolte e pubblicate dalla Federazione tramite comunicato stampa e profilo Twitter.
Jacques Brunel: la nostra sfida, con tredici assenti rispetto alla Rugby World Cup, non può che essere quella di essere competitivi molto rapidamente. E’ una sfida e la affronto con grande entusiasmo, come ho sempre fatto. Vogliamo dare un’immagine positiva di questa Nazionale e del rugby italiano in generale. Guy Noves (coach della Francia, ndr) cercherà certamente di dare il proprio stile alla Francia, ma deve anche costruire una squadra nuova ed avrà la pressione di un risultato importante, che manca da molti anni […] L’Inghilterra vulnerabile? Jones (coach degli inglesi, ndr) è forse il miglior allenatore internazionale sulla piazza, credo che possano ambire tranquillamente alla vittoria finale.
Sergio Parisse: abbiamo molti infortuni, ma una cosa mi sento di garantirla: daremo sempre il massimo. Dieci esordienti sono molti ma tante assenze significano una chance per questi ragazzi che si affacciano sul rugby internazionale di mettersi in mostra, di meritare la Nazionale e l’alto livello. In questo Sei Nazioni dovremo adattarci ancor più ad ogni singolo avversario, prendere le decisioni giuste sul campo sarà la mia responsabilità. Abbiamo due aperture giovani, più Allan infortunato e Haimona che può rappresentare un’ulteriore opzione: per il rugby italiano è importante avere tre potenziali numeri dieci per il futuro. Cosa manca ancora all’Italia? Continuità nelle performance. Non siamo ancora al livello che vorremmo, ma è evidente a chiunque che questa Nazionale è cresciuta molto dal 2000 ad oggi.
Sara Barattin: sono emozionata, non vedo l’ora di scendere in campo. Per il torneo non facciamo nessun pronostico, pensiamo un match alla volta.
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