Dalla dirigenza Leicester arriva un secco no ad un’eventuale espansione del torneo inglese
Simon Cohen, CEO dei Leicester Tigers, intervistato dal Rugby Paper ha espresso il suo negativo parere sulla possibilità di un allargamento della Premiership inglese da 12 a 14 club. “I calendari sono già affollati, considerando anche gli impegni delle nazionali, e aggiungere altre squadre al campionato vorrebbe dire aumentare le partite da disputare”. Non solo, perché anche altre due questioni andrebbero ripensate: “la prima sarebbe quella legata all’aspetto economico, dove saremmo tutti costretti a dividere la “torta dei ricavi” non più in dodici parti ma bensì in quattordici e la seconda sarebbe quella attinente al tema della costituzione delle squadre, con aspetti fisici e allargamenti delle rose necessari, vista l’alta intensità dei match di Premiership”. Se proprio dovesse essere inevitabile la strada del 14, allora l’unica soluzione sarebbe dividere il torneo in Conference, “cosa che personalmente non mi entusiasma. Inoltre in questi anni abbiamo tanto parlato della salute dei giocatori, ma aumentando le partite il welfare psicofisico dei protagonisti sul campo non ne gioverà di certo. Non credo che attualmente siamo in grado di poter far questo: un moderno modo di proporre il prodotto ha bisogno di idee moderne, anche e soprattutto nei termini di rifacimento dei calendari, ma attualmente non vedo abbastanza prospettive su questo”.
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