L’allenatore dell’Inghilterra, prossima rivale del Sei Nazioni, elogia il “non tradizionale” Carlo Canna
“Quel giovane numero 10, che gioca con il caschetto, mi ricorda un po’ Stephen Larkham. Ha delle buone chance di essere una promessa e prende la palla sulla linea più di quanto faccia un’apertura italiana tradizionale. Dobbiamo esserne consapevoli”. Parole (in conferenza stampa) di Eddie Jones, coach dell’Inghilterra, soggetto Carlo Canna, che si è imposto all’attenzione di tutta Ovalia dopo la buona prestazione dello Stade de France, tanto da essere inserito in alcuni XV ideali di autorevoli media stranieri. Ma non è solo del numero dieci delle Zebre che l’ex allenatore del Giappone è preoccupato: “L’Italia ha giovani giocatori abituati ad un rugby europeo, molto focalizzato sui primi otto uomini e sul mediano di mischia, loro giocatori più rappresentativi”. Il confronto con Stephen Larkham è assolutamente azzeccato: lo stesso Canna aveva dichiarato in un’intervista di aver iniziato ad utilizzare il caschetto perché così faceva il giocatore Wallabies, suo idolo.
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