Anche dall’estero arrivano attestati di stima per l’ex giocatore delle Fiamme Oro. Che resta saldo coi piedi per terra…
Chiamiamola pretattica, chiamiamola sportività, chiamiamola come si vuole. Eppure anche fuori dai confini ovali d’Italia si sono accorti di Carlo Canna. Grazie alla prestazione a Parigi, vero, condita dall’en plein (“full house”) meta-drop-conversione-punizione, ma grazie anche alla consistenza dimostrata con la maglia delle Zebre dove ha saputo ritagliarsi un posto importante nelle gerarchie di squadra. Prima è arrivato l’inserimento nel XV ideale da parte di Telegraph e PlanetRugby, poi i complimenti di Eddie Jones. Ovvio, il giocatore non va riempito di pressione, deve ancora migliorare molto (soprattutto dalla piazzola) e davanti ha una carriera ancora molto lunga e in cui nulla è scritto. Ma di certo rispetto a qualche mese fa un minimo in più di serenità in uno spot dove di serenità se ne è vista gran poca dal dopo Dominguez va riconosciuta. Quella che il tecnico delle Zebre Guidi definì ad inizio anno “cazzimma”, Canna la sta per ora esportando anche fuori dai confini del campionato celtico. Senza scordare che nel rugby moderno quando un’apertura attacca la linea con decisione e in avanzamento è perché prima c’è stato chi quell’avanzamento lo ha guadagnato e garantito con collisioni efficaci. Ciò detto, il numero dieci degli Azzurri ha parlato dal ritiro di Roma dell’avvio di torneo. Partendo proprio dai complimenti del tecnico dell’Inghilterra, nostro avversario domenica all’Olimpico.
“I complimenti fanno piacere, ma cercare di mettermi pressione in vista di domenica potrebbe essere la tattica di Jones – ha dichiarato l’ex giocatore delle Fiamme Oro – Più che ai punti segnati, alle attestazioni di stima ricevute, io penso ai primi due calci sbagliati, ad una penaltouche non trovata: nel mio ruolo, non posso permettermelo. La partita con la Francia è andata, abbiamo pagato un poco di inesperienza e questo ha fatto la differenza nel punteggio finale. Ora lavoriamo per dare filo da torcere all’Inghilterra”. Una squadra che nell’esordio contro la Scozia è scesa in campo con doppio play: “La scelta di Jones di schierare insieme Ford e Farrell la trovo davvero interessante, sono due giocatori di grande qualità, che possono entrambi offrire un contributo prezioso alla squadra. Per noi sono due avversari da tenere d’occhio: rispetto a Parigi affronteremo un avversario diverso, che proverà nelle prime due fasi a mettere la squadra in avanzamento con il pack per poi aprire il gioco. Per questo dovremo essere bravi sui punti d’incontro, più di quanto non lo siamo stati contro la Francia”. Un pensiero, infine, al debutto all’Olimpico: “Se ero emozionato a Parigi e se lo sarò nel caso dovessi giocare di fronte al pubblico di Roma? Sì, certo. Ma non troppo. E’ vero, fino ad un anno fa giocavo in Eccellenza, davanti al palcoscenici molto più ridotti. Ma una volta che l’arbitro fischia, tutte le partite di rugby sono uguali“.
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