Gli Azzurri giocano 50 minuti di grande livello, poi sull’11-9 un solo errore cambia l’inerzia del match
L’avvio azzurro ha piglio e costringe Hartley e compagni nei propri 22 grazie ad un buon calcio a seguire dopo un intercetto ma soprattutto al primo mini break di Campagnaro che vince l’impatto con Joseph. La seconda manovra azzurra è ben portata avanti in due ondate successive con Parisse a fare da finto pivot. Si resta in zona rossa, rubiamo il lancio inglese ma sui successivi buoni allargamenti arriva l’in avanti. C’è però un fuorigioco che manda Canna in piazzola per i primi tre punti del match. Un banale in avanti su touche vinta porta al secondo confronto ordinato, pure questo dominato dal pack in maglia bianca. Farrell ringrazia e impatta. Youngs in avvio dà un ritmo discretamente alto da breakdown, guardie e difesa salgono velocemente mirando Vunpiola e Lawes ma scordando il numero nove Tigers che aggira i primi due uomini e per poco non manda in meta Hartley. Ci salviamo concedendo un penalty che Ford (nel frattempo Farrell è fermo per test concussion mentre Fuser è fuori definitivamente) non sbaglia. Torniamo di là e un fallo inglese permette a Canna di pareggiare. Non riuscendoci a creare difficoltà partendo da lontano Ford la alza alta, la pressione sotto McLean è enorme e su turnover ball la stessa apertura inglese schiaccia alla bandierina dopo loop esterno di B.Vunipola identico a quello che ha mandato in meta Nowell ad Edimburgo. Iniziamo a sfilacciarci in difesa, Watson e Josephn gioano un paio di mismatch che ci mettono sotto pressione. Alla mezzora escono per infortunio Garcia e Zanni ed entrano Pratichetti e Steyn, dagli sviluppi di una mischia in pieni 22 Canna prima attacca la linea, poi va dalla piazzola per un fallo sul breakdown e ci porta a minima distanza sul 9-11. Il territorio è a nostro favore (54-46 all’intervallo), Canna tenta il cross kick per Parisse ma Watson difende bene. L’ultima azione è un multifase inglese a pochi metri dalla nostra meta, difendiamo bene e su palla sporca il calcione di Biagi per poco non permette un clamoroso coast to coast. I primi quaranta si chiudono sull’11-9 Inghilterra ma abbiamo già effettuato tre cambi.
Si parte con un’Inghilterra che ha capito come metterci sotto pressione. Il gioco al piede della mediana inglese è perfetto, concediamo una touche ai cinque metri ma invece di una classica maul il pack inglese costruisce due mini casseforti che si esauriscono in un muro che ci toglie le castagne dal fuoco. Parisse e compagni si affidano invece alla meno barocca touche maul, che macina metri guadagnando una punizione che Canna chiude troppo. A rianimare un’Inghilterra spenta ci pensa un pasticcio per esecuzione e scelta di gioco del nostro triangolo allargato: Canna gioca velocemente una touche nei 22, Bellini e Leonardo Sarto si scaricano ovale e pressione fino all’intercetto di Joseph che deve solo schiacciare. Da qui in poi inizia un’altra partita. Dopo buon avanzamento in maul Ford indovina il chip per Joseph che schiaccia la seconda personale. All’ora di gioco fa il suo esordio Edoardo Padovani. La reazione azzurra arriva ma prima il lancio ai cinque metri è intercettato poi i sostegni ritardano su un Campagnaro sempre vincente quando si tratta di impattare. La quarta meta ospite (hat-trick per Josephn) nasce per una bruttissima trasmissione nove/mini unit quando mancano dieci minuti alla fine, mentre a meno cinque c’è gloria anche per Farrell quando ormai abbiamo ceduto da tempo. L’Inghilterra vince 40-9.
Italia: McLean, Sarto, Campagnaro, Garcia, Bellini, Canna, Gori, Lovotti, Gega, Cittadini, Biagi, Fuser, Minto, Zanni, Parisse (captain)
A disposizione: Giazzon, Zanusso, Castrogiovanni, Bernabo, Steyn, Palazzani, Padovani, Pratichetti
Marcatori Italia
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Canna (9, 19, 35)
Inghilterra: Brown, Watson, Joseph, Farrell, Nowell, Ford, Youngs; M Vunipola, Hartley (captain), Cole, Lawes, Kruis, Robshaw, Haskell, B Vunipola
A disposizione: George, Marler, Hill, Itoje, Launchbury, Clifford, Care, Goode
Marcatori Inghilterra
Mete: Ford (24), Joseph (52, 57, 70), Farrell (75)
Conversioni: Farrell (52, 57, 75)
Punizioni: Farrell (11, 62), Ford (16)
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