Le dimissioni dei vertici non aiutano una società che necessita serenità. Con OnRugby parla il vicepresidente Margarita
Nella tarda serata di sabato sono arrivate le dimissioni del Presidente delle Zebre Gianluca Romanini e del vice Egidio Amoretti, dopo che nelle scorse settimane sopra la Cittadella del Rugby erano aleggiate nuvole di presunti problemi finanziari (a quanto pare non portatrici di tempesta, come avevamo scritto) e all’indomani dei negativi risultati contro Leinster e Connacht. In un simile contesto, un Presidente e un Vice che lasciano possono davvero far presagire il peggio. Possono, perché forse ancora una volta il contesto non deve sfocare la reale portata di ciò che è accaduto.
Daniele Margarita, secondo Vice Presidente (con delega al marketing e al commerciale), ha rilasciato ad OnRugby le seguenti dichiarazioni: “Quando abbiamo preso con entusiasmo la decisione di rilevare le Zebre eravamo consapevoli di ciò ci aspettava. L’abbiamo fatto perché pensiamo sia possibile fare qualcosa di nuovo e importante, con questo spirito e senza nemmeno avere un rimborso spese. Se durante questo nostro percorso qualcuno ha avuto opportunità diverse o non è riuscito a conciliare il tempo necessario, trovo professionale e opportuno la scelta di fare un passo indietro. Il CdA ha sempre avuto al suo interno discussioni che sono un sano contraddittorio, come è normale nelle aziende”. Resta il fatto, come abbiamo scritto nella giornata domenica per rendere il quadro della situazione Zebre, che il contributo FIR ancora è decisivo per l’esistenza stessa della franchigia bianconera. “Dobbiamo riacquistare fiducia nella gente, che è un passo importante per chi fa impresa – prosegue Margarita – poi tutto sarà più facile. Parma non è la città sbagliata, purché se ne riconquisti la fiducia. Abbiamo uno staff che sta portando risultati, dobbiamo essere compatti.
Intanto, dovrebbero tenersi in settimana la riunione del consiglio a cui seguirà l’assemblea dei soci (ma difficile ci siano grandi cambiamenti, a pochi mesi dalle elezioni federali e con una stagione da concludere). Ma anche se non siamo di certo di fronte ad un terremoto, resta il fatto che queste scosse di assestamento contribuiscono a minare la fiducia e la credibilità in una squadra che pratica uno sport che già di per sé non ha forse l’appeal di qualche anno fa, in un momento difficile per tutti e per di più in una città che dal punto di vista ovale ne ha vissute di ogni. Sabato contro Connacht sulla maglia non c’era un main sponsor: questo è un problema, al di là di nomi e cognomi. “C’è ancora tanto da fare, ma già per questa stagione abbiamo coinvolto grossi partner. E non dimentichiamo che dal nostro insediamento, ovvero da quando abbiamo iniziato il lavoro per le Zebre, non è ancora passato nemmeno un anno”, ha concluso Margarita.
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