“Accadeva ad Ovalia”: quando la Calcutta Cup divenne un pallone da calcio

Nel 1988 uno scozzese ed un inglese oltraggiano il trofeo. E nel 2006 l’Italia sfiora la prima impresa in trasferta

ph.  Tony O'Brien/Action Images

ph. Tony O’Brien/Action Images

Nuova settimana ovale e nuovo appuntamento alla scoperta degli eventi del passato. Tutto quello che è accaduto nel mondo del rugby dal 5 all’11 marzo nel corso degli anni.

 

5 marzo

1988: a Murrayfield si gioca Scozia-Inghilterra. Il match finisce 6-9 per gli ospiti, ma è quel che succede nel post partita ad essere rimasto nella storia. Lo scozzese John Jeffrey e l’inglese Dean Richards, evidentemente in preda all’esaltazione del terzo tempo, oltraggiano infatti la prestigiosa Calcutta Cup utilizzandola come pallone in Princes Street (una delle principali arterie di Edimburgo) e provocando danni all’inestimabile trofeo per oltre 1000 sterline. Jeffrey sarà squalificato per sei mesi, mentre Richards (oltretutto un poliziotto al di fuori del rugby) per una partita.

1988: mentre a Edimburgo andavano in scena i fatti di cui sopra, a Dublino si giocava un’autentica partita a ciapanò. Il forte vento condiziona il match tra Irlanda e Galles, con i padroni di casa che sbagliano ben cinque calci di punizione con Kiernan mentre gli ospiti quattro con Thorburn. Alla fine sarà proprio quest’ultimo a decidere il match con un piazzato a quattro minuti dal termine per il 9-12 finale.

 

6 marzo 

1876: si chiude un pezzo di storia della palla ovale. All’iconico The Oval di Kennington (in foto) va in scena l’ultimo match di rugby con squadre formate da venti giocatori, in cui l’Inghilterra batte la Scozia. Da quel momento in poi si giocherà sempre a 15.

2008: la carriera internazionale di Danny Cipriani comincia fin da subito con il piede sbagliato. L’apertura inglese, in odore di possibile debutto in Scozia-Inghilterra, viene escluso dalla squadra per essere stato pizzicato all’uscita di una discoteca di Londra a tarda notte ad appena due giorni dal match di Murrayfield. Il suo esordio slitterà di una settimana e coinciderà anche con una prestazione da Man of the Match.

 

7 marzo

1998: con il National Stadium demolito e il Millennium Stadium in costruzione, il Galles è stato costretto ad emigrare a Wembley per giocare contro la Scozia. La partita, disputatasi davanti a 75.000 spettatori, ha visto vincere gli inusuali “padroni di casa” per 19-13.

2009: Highlanders e Crusaders danno vita alla partita con il punteggio più basso nella storia del Super Rugby, dal momento della sua introduzione nel 1998. Il derby neozelandese si conclude infatti con un anomalo ed incredibile 6-0 per gli Highlanders a Carisbrook, grazie ad due piazzati di Bowden.

 

8 marzo

1969: uno degli episodi più controversi dell’epoca del Cinque Nazioni. Il capitano del Galles, Brian Price, mette praticamente ko Noel Murphy con un pugno ma non viene nemmeno espulso dall’arbitro Doug McMahon, da cui si becca soltanto una semplice ramanzina. Price, successivamente, cercherà di giustificare il suo gesto spiegando come Murphy avesse le dita su suoi occhi. Laconico, invece, il commento del Times: “E’ un stato un deplorevole atto di brutalità”.

1985: l’arbitro Derek Bevan si rende protagonista di una singolare decisione in un match tra Pontypool e Cardiff. Il direttore di gara espelle infatti il capitano del Galles Terry Holmes ma non per condotta antisportiva, ma per la sua sicurezza in quanto nel corso del primo tempo era uscito sanguinante dopo un colpo alla testa. Un infortunio che ha portato Bevan a rifiutarsi di iniziare la seconda frazione se Holmes fosse rimasto ancora in campo.

 

9 marzo

1969: in un Lansdowne Road pieno all’inverosimile, l’Irlanda batte il Galles 9-6 al termine di una partita a dir poco drammatica. Dopo dieci minuti della ripresa, un drop molto dubbio di Gareth Edwards per gli ospiti viene convalidato dall’arbitro Mike Titcomb, scatenando l’ira del pubblico di casa che comincia a lanciare in campo bottiglie e frutta. Il direttore di gara è costretto a sospendere il match per cinque minuti, l’ordine viene ristabilito e alla fine i Verdi vinceranno con una meta in extremis di Doyle. Ma, soprattutto, Titcomb avrà bisogno della polizia per essere scortato fuori dagli spogliatoi…

 

10 marzo

1898: nasce a Londra uno dei più grandi giocatori di rugby dell’epoca, Wavell Wakefield. Il terza linea è stato una delle colonne dell’Inghilterra degli anni ’20, che ha rappresentato per 31 volte e che ha portato alla conquista di due Grande Slam consecutivi, oltre a contribuire all’evoluzione del suo ruolo. Wakefield divenne anche Barone di Kendal nel 1944, per poi assumere la presidenza del suo club, gli Harlequins, per trent’anni dal 1950 al 1980.

 

11 marzo

2006: l’Italia sfiora la sua prima vittoria esterna nella storia del Sei Nazioni (che arriverà poi l’anno successivo), pareggiando 18-18 al Millennium Stadium contro il Galles. Gli azzurri marcano due volte con Galon e Canavosio, ma a pesare sono i quattro errori dalla piazzola di Ramiro Pez. Si tratta comunque del primo punto raccolto dall’Italrugby in trasferta.

https://www.youtube.com/watch?v=eEzBgKKDVWc

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