Il pilone azzurro ha parlato in conferenza del suo futuro. Parisse: dopo l’Irlanda ci siamo guardati in faccia
“Negli ultimi mesi in molti mi hanno chiesto del mio futuro. Non so se quella di domani sarà la mia ultima partita con la Nazionale, ma so che potrebbe esserlo. Di certo quello che è successo alla Rugby World Cup ha cambiato la mia vita. Non so ancora cosa mi riserverà il futuro, in questo momento non mi sento particolarmente dominante nel gioco. Ma qualunque cosa accada, sarò sempre a disposizione dell’Italia. Questa maglia per me è una seconda pelle”. Con queste parole Martin Castrogiovanni ha aperto la conferenza stampa odierna dal ritiro azzurro di Cardiff, ad un giorno dalla sfida contro i Dragoni. Un arrivederci più che un addio vero e proprio, con una porta che resta ancora aperta.
Capitan Parisse ha invece parlato dell’impegno contro il Galles con parole chiare: “Reagire e mostrare orgoglio, è quello che mi aspetto e quello che dobbiamo fare – esordisce il numero otto azzurro – In questi giorni di allenamento a Dublino, dopo una partita pessima come quella contro gli irlandesi, ci siamo guardati in faccia uno con l’altro. Cosa ci siamo detti resta al nostro interno, ma di certo non vogliamo ripetere la prestazione della scorsa settimana“. A proposito della presenza dell’Italia nel torneo, invece, Parisse dice che “ci siamo meritati di essere qui, di giocare in questo torneo, attraverso i nostri risultati. In passato ed anche recentemente. Ho il massimo rispetto per la Romania o la Georgia, ed è chiaro a tutti che noi stiamo attraversando un momento difficile, ma non mi sembra che in questi anni abbiano avuto risultati come i nostri, abbiano battuto la Francia due volte o l’Irlanda”. Infine, a proposito dei molti infortunati: “Non credo ci sia un problema di preparazione fisica, molti ragazzi sono stati fermati da incidenti di gioco”.
In chiusura ha parlato anche Tommaso Allan, al rientro internazionale: “Io spero di aiutare la squadra nel migliore dei modi. Rispetto al passato, anche recente, la competizione interna per il ruolo di apertura si è alzata molto, con degli atleti giovani e di talento, e questo non può che fare bene alla nostra Nazionale”.
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