Il numero uno Fir presenta il progetto O’Shea. E su Troncon e Ascione…
All’indomani dell’ufficialità del nuovo staff tecnico dell’italia, il presidente Gavazzi ha parlato del nuovo corso azzurro in un’intervista rilasciata a Massimo Calandri per Terzo Tempo, lo spazio di Repubblica dedicato alla palla ovale, con tanto di ‘rimprovero’ da parte del giornalista per averlo depistato proprio in merito al nome del futuro ct degli azzurri (“Ma come facevo, alla vigilia della partita con l’Irlanda? Povero Brunel, dài..”.) Il numero uno della FIR ha puntualizzato sullo stipendio di Conor O’Shea e Mike Catt, che costano “qualcosina meno di Brunel e Berot. Quattro anni di contratto, ma se le cose vanno bene mi piacerebbe raddoppiare o arrivare almeno a 6 anni. Come Aboud, che è un grande investimento”. Gavazzi si sofferma poi proprio sul futuro del nuovo responsabile della formazione dei giovani, sulle possibili decisioni sul futuro di Troncon (“Non andrà via subito, di sicuro. Deciderà lui, dategli il tempo di valutare”) e sul suo rapporto con Franco Ascione (“Ascione è molto considerato a livello internazionale. Cambieremo qualcosa a livello di Accademia, ognuna deve essere modulata secondo il territorio”).
Accademie che il presidente federale cita anche come una delle motivazioni per la scelta di O’Shea, in quanto “è uno che sa come si formano i giocatori: ha diretto per 5 anni le Accademie inglesi. E’ giovane: ha voglia di arrivare, fame di rugby […] Jacques ha 61 anni, non poteva andare oltre il suo mandato”. La chiusura, infine, è dedicata al rapporto tra franchigie e nazionale: “O’Shea ha già incontrato Kieran Crowley. Crowley e Gianluca Guidi, l’allenatore delle Zebre, dovrebbero seguire O’Shea e gli azzurri durante il tour in America per conoscersi, comunicare e scambiare informazioni. Perché vogliamo ribaltare la situazione, finalmente creare una sinergia vera tra Nazionale e franchigie”.
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