La Cellula Tecnica ha presentato il proprio documento. E i cambiamenti proposti sono davvero molti
La settimana scorsa la Cellula Tecnica istituita dalla federazione francese dopo la deludente RWC 2015 ha presentato le linee guida del progetto per rilanciare l’immagine del rugby francese ma soprattutto ritrovare una forte competitività a livello di selezioni nazionali, a partire dalla prima squadra. A comporre la Commissione dodici personalità legate al mondo della palla ovale transalpina e scelte congiuntamente da FFR e LNR:
Michel Ambal (Direttore del centro di formazione US Montauban)
Julien Bonnaire (giocatore)
Thomas Castaignède (ex giocatore e imprenditore)
Jean-Robert Cazeaux (Presidente dello Stade Montois Rugby)
Jean-Pierre Karaquillo (Professore di giurisprudenza e fondatore del Centre de Droit et d’Economie du Sport)
Fabrice Landreau (Direttore Sportivo di Grenoble)
Jean-Marc Lhermet (Direttore Sportivo di Clermont)
Robert Natali (Proprietario d’impresa)
Didier Retière (Direttore Tecnico Nazionale federale)
Thomas Savare (Presidente dello Stade Français Paris)
Gaël Arandiga (Direttore Generale sindacato dei giocatori)
Alain Gaillard (Presidente dell’associazione allenatori Tech XV)
A partire da gennaio il gruppo si è incontrato per un totale di 45 volte, al termine delle quali è stato elaborato un report con indicate le linee guida e le proposte concrete che secondo la Commissione dovrebbero ispirare il cammino di ripresa del rugby francese, da alcuni anni alla ricerca di identità. Molte le novità proposte.
Si va dalla gestione del minutaggio di club dei giocatori internazionali, con la richiesta di una settimana di riposo ogni 300 minuti o ogni cinque presenze consecutive nei 23 e una offseason di 10 settimane per i convocati del tour estivo, alla loro disponibilità per gli impegni in maglia dei Blues che secondo la Commissione dovrebbe bloccare il giocatore a livello di club per 8 settimane durante il Sei Nazioni e 4 durante la finestra di novembre. Per quanto riguarda invece il salary cap, la richiesta è di raddoppiare la quota di superamento autorizzato del tetto a cui dà diritto la presenza in rosa di ciascun giocatore internazionale passando da 100.000 a 200.000 Euro (ovvero per ogni internazionale presente posso sforare il salary cap di 200.000 Euro).
Novità concrete anche per la gestione di partite e campionati. Istituzione entro la stagione 2018/19 di un Top12 (ma potrebbe avvenire anche prima) con una sola retrocessione per ridurre il numero di partite in vista della RWC 2019 con eliminazione dei barrage e le prime quattro direttamente qualificate alle semifinali. E novità di gioco non più 23 giocatori in lista gara con otto cambi ma 24 giocatori con 9 cambi oppure 25 con 10 cambi purché in lista vi siano rispettivamente 3 e 5 giocatori in regime di convention de formation (giovani di interesse nazionale).
Il passo successivo il 26 aprile, quando FFR e NLR si incontreranno per discutere delle proposte. Al di là delle singole proposte, delle quali ognuno può farsi una propria opinione, è da sottolineare la volontà della FFR di coinvolgere in questo processo personalità e professionisti diversi per formazione ed esperienza: ci sono giocatori, presidenti, imprenditori e giuristi, senza dimenticare i rappresentanti dei sindacati.
Cliccando sull’immagine in basso è possibile accedere al documento completo presentato dalla Commissione.
https://issuu.com/journalsudouest/docs/ffr-mesures-prez-v1.3__1_/4?e=0/34901031
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