Campionati italiani: il Rugby Lumezzane rinuncia alla Serie A

Alla base della decisione problemi di impiantistica. La squadra ripartirà dalla Serie C

ph. Salvatore Di Gangi

ph. Salvatore Di Gangi

Con un comunicato apparso sul proprio sito e che riportiamo integralmente, il Direttivo del Rugby Lumezzane ha annunciato la volontà di rinunciare la prossima stagione al campionato Serie A (salvezza conquistata sul campo) per motivi legati all’impiantistica.

 

Ieri il Presidente, per conto di tutto il Direttivo, ha comunicato ai giocatori e a allo staff tecnico il programma per la prossima stagione sportiva, chiarendo anche la posizione maturata in seguita agli ultimi eventi polemici legati all’utilizzo delle strutture sportive che hanno portato alla scelta di rinunciare al campionato di Serie A. Con il presente comunicato stampa, non si vuole fomentare ulteriormente la tensione tra rugby e calcio che di fatto non porta da nessuna parte anzi, accentua le diversità inasprendo gli animi senza risolvere i problemi, ma si intende chiarire a tutti il motivo di questa rinuncia che noi consideriamo ripartenza.
Dai dati raccolti nel mondo sportivo risulta evidente la carenza delle strutture sul territorio rispetto alle esigenze delle società sportive esistenti, situazione ben nota a tutti gli sportivi e alla Pubblica Amministrazione. Basta osservare che tra calcio e rugby ci sono ben 28 squadre delle quali una utilizza lo Stadio e 27 si dividono il Campo di Rossaghe e quello del Villaggio Gnutti sia per le partite che gli allenamenti. A nostro avviso tale carenza verrebbe risolta con un nuovo campo sportivo con tutte le problematiche tecniche ed economiche relative a realizzare un pianoro di mq.15.000 sul territorio di Lumezzane.

 

Ultimamente la sintesi del problema sembrava quella di modificare il fondo dello Stadio Tullio Saleri in modo da renderlo condivisibile a tutte le squadre, sia al calcio che al rugby, come da sempre si fa per il Rossaghe e il campo del Villaggio Gnutti, al fine di poter coprire in massima parte le necessità di spazi per gli allenamenti e le partite. A tal proposito l’Amministrazione Comunale ha predisposto un progetto di ristrutturazione del fondo da erba naturale in sintetico con la prospettiva di recuperare i locali attualmente occupati dall’Unione delle Associazioni Sportive di Lumezzane (UASL) per ricavare ulteriori due spogliatoi. Come sottolineato dal Sindaco la spesa prevista verrebbe sostenuta dalla stessa Amministrazione Comunale. Tale progetto che prevede l’uso promiscuo da parte di due discipline diverse, quali il calcio e il rugby, è stato avvallato dalla Lega Nazionale Dilettanti della FIGC che con il suo parere positivo ha dato la possibilità di procedere all?appalto ed ai conseguenti lavori di trasformazione. Nella complessità di gestire contemporaneamente le diversità organizzative (28 squadre) e programmatiche (comitati nazionali, regionali e provinciali), tale soluzione necessita assolutamente di poter contare sulla massima collaborazione e rispetto tra tutte le Società Sportive che dovranno condividere i campi e le relative strutture con la filosofia che il problema dell’una sia anche il problema dell’altre. Da quanto manifestato dalla controparte sportiva nei vari incontri fatti e attraverso le pubblicazione dei media, questo spirito collaborativo è del tutto disatteso quindi, per evitare una condivisione difficile e problematica ed un’inopportuna contrapposizione di opinioni nella comunità anche non sportiva, l’ASD RUGBY LUMEZZANE ha deciso di rinunciare alla Serie  A .

 

Questa difficile e dolorosa rinuncia è stata fatta come una sorta di provocatoria scommessa aperta a tutti i simpatizzanti e non che in questo momento critico sono invitati ad avvicinarsi al nostro movimento in modo da rilanciare uno sport che da 52 anni lavora sul territorio lumezzanese. Al proposito ci siamo posti i seguenti obbiettivi:
Ristrutturazione societaria con apertura ai giovani,
Potenziamento dei quadri tecnici e organizzativi coinvolgendo giocatori ed ex giocatori,
Partecipazione al campionato di Serie C,
Potenziamento del settore giovanile e propaganda,
Attività di formazione sportiva in collaborazione degli istituti scolastici,
Stimolare e promuovere il consenso dell’Amministrazione Pubblica e della Comunità in merito alla necessità di avere un piano strategico per il potenziamento delle strutture sportive

 
Per realizzare tali presupposti, partendo anche dal fatto che il Campo Rossaghe è omologabile per la Serie C, nel comunicare al Sindaco di Lumezzane queste nostre intenzioni abbiamo richiesto di:
Realizzare allo Stadio Saleri il progetto già approvato dalla LND per la trasformazione del fondo in sintetico
Trasformare la sede UASL in ulteriori due spogliatoi in modo di avere la possibilità di utilizzare il Tullio Saleri per allenamenti e partite in sequenza
Calendarizzare l’uso dello Stadio e dei Campi di Rossaghe e del Villaggio Gnutti al fine da avere un uso prevalente del calcio allo Stadio e del rugby al Rossaghe
Gestione unitaria delle tre strutture a Società esterna con definizione delle modalità e delle tariffe orarie di utilizzo
Contrariamente a quanto avviene attualmente, le squadre giovanili e propaganda del rugby dovranno avere allenamenti non contemporanei sullo stesso campo
Considerandone l’uso prevalente, la possibilità di realizzare presso il campo di Rossaghe la Club House
Pensare ad un ulteriore campo e, considerando le difficoltà del territorio lumezzanese, valutare la possibilità di raccogliere la disponibilità di altre Amministrazioni Pubbliche per la formazione di un Consorzio Intercomunale per la gestione e l? uso di strutture sportive. Siamo consapevoli del peso economico che le scelte per lo sport hanno sulla comunità ma siamo altresì convinti che il beneficio dato dalla pratica sportiva e nel coinvolgimento di centinaia giovani sia impagabile.
Con questo ricordiamo che lo Stadio, costruito con i soldi di tutti e attualmente utilizzato da una squadra, deve essere un elemento di riflessione per riconsiderare le strutture sportive aperte a più discipline contemporaneamente.
Questo concetto da sempre fa parte della nostra cultura rugbystica. Basta sottolineare che, nell’occasione della costruzione del Tullio Saleri (anni 1980), nei vari incontri preliminari alla progettazione, avevamo fatto presente la necessità di pensare ad una struttura dotata di un secondo campo, avere almeno 4 spogliatoi e progettare il sotto tribuna per altre esigenze sportive e scolastiche. Così facendo non saremmo nella situazione attuale, purtroppo le nostre indicazioni non furono recepite dall’allora classe politica e calcistica.

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