Benetton e Zebre: il bonus difensivo e la differenza tra sconfitta e imbarcata

Ad un turno dal termine i veneti sono davanti in classifica. Uno scenario imprevedibile fino a pochi mesi fa. O forse no?

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

La prima vittoria stagionale della Benetton Treviso è arrivata contro Cardiff il 13 febbraio 2016. Le Zebre avevano già ottenuto quattro vittorie nel torneo celtico e tre in Challenge Cup, si elogiavano l’aggressività della squadra di Guidi e la voglia di attaccare la linea di Carlo Canna che iniziava a farsi conoscere anche a livello europeo. A distanza di poco meno di tre mesi, la classifica dice invece che la Benetton si trova di un punto davanti ai ducali, che dopo il Sei Nazioni hanno attraversato un periodo davvero buio (un po’ come l’anno scorso). Vero gli infortunati, vero la rosa meno profonda e attrezzata rispetto ad alcune delle altre formazioni celtiche, ma sembra proprio essere venuta meno la voglia di combattere dei bianconeri, che anche sull’aggressività difensiva avevano costruito fiducia e successi. Il dato che più balza all’occhio è quello dei punti subiti, 696, per una media di 33 a partita che l’ultima pesante sconfitta di Glasgow ha contribuito ad accrescere ulteriormente. Ma ciò che più sorprende è che per come era iniziata e proseguita la stagione, tutto ci saremmo aspettati, tranne che vedere la Benetton davanti alle Zebre ad una partita dal termine della stagione regolare.

 

Quella Benetton partita male, che aveva esonerato coach Casellato nel tentativo di dare una svolta alla squadra. Svolta non solo sul piano del gioco ma anche caratteriale, visto che prima del cambio di allenatore la squadra aveva conquistato ben sette punti di bonus difensivi, segno che le prestazioni erano comunque state combattute e giocate, tabellino alla mano, quasi alla pari con gli avversari. Ecco, quei sette punti di bonus sono forse passati inosservati o meglio non gli è stato dato il giusto peso: poco sul piano della classifica (almeno allora, non certo adesso che la differenza tra Champions o Challenge sarà di una manciata di punti), molto su quello della performance. Dall’altra parte le Zebre vincevano (e convincevano) maggiormente, ma che nello stesso arco di tempo prima considerato (inizio stagione-esonero Casellato) avevano guadagnato un solo punto di bonus difensivo. Insomma, o era vittoria o era sconfitta sopra il break, spesso di molto.
Il dato complessivo dell’intera stagione chiarisce la questione: nelle 18 sconfitte della Benetton la differenza punti con gli avversari è in media di 14, nelle 17 sconfitte delle Zebre invece 27. E quando sono iniziate a venire meno le vittorie e qualche giocatore chiave si è infortunato (ma se Parma piange Treviso certo non ride dal punto di vista indisponibili), sono arrivate le pesanti imbarcate a cui abbiamo assistito nella seconda parte di stagione, che hanno svelato un lato fragile nella prima parte rimasto latente.

 

Ora mancano gli ultimi 80 minuti. Treviso fa visita a Leinster, ancora in corsa per il primo posto e che scenderà in campo per i cinque punti, mentre le Zebre ricevono Newport, avversario ben più abbordabile. Ai ducali basta un punto per raggiungere la Benetton in classifica e scavalcarla (si guarda al numero di vittorie in caso di pari punti) e contro i Dragons è lecito attenderlo. Resta il fatto che la stagione dei due volti dei bianconeri ha svelato una fragilità che potrebbe costare in termini di classifica e sulla quale coach Guidi dovrà lavorare.

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