L’allora capo della sicurezza di Nelson Mandela si trova in Nuova Zelanda. E parla anche di scommettitori…
Rory Steyn, capo della sicurezza del presidente sudafricano Nelson Mandela ai tempi della RWC 1995, è tornato a parlare del foodgate che potrebbe aver coinvolto gli All Blacks pochi giorni prima della finale irida. Steyn già ne ha parlato nel 2000, quando uscì il libro One step behind Mandela in cui la guardia del corpo già affermava della presunta azione ai danni dei kiwi. In questi giorni Steyn si trova in Nuova Zelanda per una serie di conferenze in cui parla del suo lavoro al fianco di Madiba ed è tornato sulla questione.
Gli All Blacks sarebbero diventati un facile bersaglio nel momento in cui avrebbero deciso di avere un menù diverso dal resto degli ospiti dell’hotel, poiché tormentati dall’idea che qualcuno potesse alterare il loro cibo. “Sono stati avvelenati il giovedì prima della finale – spiega Steyn intervistato da stuff.co.nz– Circa due terzi della squadra era malata. […] Non penso fosse il cibo, ma il caffè e il tè e perfino l’acqua. So quello che ho visto… Un gruppo di ragazzi sdraiato sul pavimento che stava male”. Le motivazioni (e quindi i colpevoli) sarebbero da ricercare in chi gestiva i flussi di scommessa, che avevano intenzione di favorire gli Springboks padroni di casa. E proprio nelle scorse ore dalle stesse pagine digitali ha ricostruito la vicenda anche il seconda linea All Blacks Robin Brooke: “Qualcosa è accaduto, questo è certo. Del resto, il 90% della squadra era malmessa. Ma sulle cause, nessuno può esserne certo. Ciò che è sicuro è che non stavamo bene. Il mio compagno di stanza vomitò tutta la notte, andammo a vedere un film e Richard Loe dovette rientrare per lo stesso motivo”.
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