Pat Lam rivela: molti mi hanno scritto per venire a giocare da noi. E lo Sportsground ormai è troppo piccolo
DUBLINO – Il rugby irlandese è alle prese con la crescita di Connacht. La franchigia di Galway non ha solo conquistato i play off per la prima volta dalla stagione 2003/04, ma sta anche alzando la voce per chiudere definitivamente l’era in cui era considerata il quarto incomodo. Due sono le questioni che la pongono al centro dell’attenzione del mondo rugbystico dell’isola di smeraldo.
La prima riguarda il mercato. Pochi giorni fa il coach Pat Lam ha rivelato che molti giovani talenti delle altre tre province lo hanno contattato, chiedendo esplicitamente di andare a giocare a Galway. Nel caso di Cian Kelleher questo desiderio si è già avverato. È di questi giorni la notizia che l’ala 21enne ha firmato un contratto di due anni con la squadra dell’ovest: la notizia non ha certo fatto felici i dirigenti di Leinster, che hanno visto un grande talento andare a rinforzare una rivale. Lo stesso Pat Lam annunciando l’ingaggio ha raccontato: “Il giocatore ci ha contattato tramite i suoi procuratori, esprimendo il desiderio di venire da noi. Lo avevo visto giocare con la squadra selezionata da Joe Schmidt per una partita alla fine della scorsa stagione contro i Barbarians (finita 22-21 per questi ultimi) e mi aveva impressionato. Ma in generale la mia scrivania è inondata da email e lettere provenienti da tutto il paese di giocatori che vogliono venire a giocare da noi”. In questo senso poco importa che Robbie Henshaw abbia appena compiuto il percorso inverso, passando da Connacht a Leinster.
La seconda questione che dimostra la crescita di Connacht è lo stadio. Molte volte in questa stagione i 7500 posti dello Sportsground sono stati aumentati a 9500 ma si sono ugualmente rivelati troppo pochi per le richieste. Nell’ultima partita casalinga, quando Marmion e compagni hanno travolto 35-14 Munster, è certo che almeno 1000 persone siano rimaste fuori. Lo stesso è accaduto nei match contro Leinster di due settimane prima e accadrà domani nella sfida contro Glasgow, nella quale è in palio il diritto a giocare una semifinale in casa.
Lo stesso Lam invita le forze economiche della zona a muoversi alla svelta. “Abbiamo bisogno di uno stadio da 12/15mila persone, che non sarebbe solo uno stadio per la squadra di rugby ma per tutta la città. Galway sarà la capitale europea della cultura nel 2020, ci si potrebbero fare concerti e altre cose. Nelle scorse settimane ho parlato con alcuni uomini d’affari della città su questo argomento. Spero che si possano annunciare novità in tempi brevi”.
Lo stesso Lam racconta un ultimo episodio che rivela il radicamento della squadra nella città. “Portando mio figlio a scuola vedo sempre decine di persone con abbigliamento di Connacht – spiega – Fino a poco tempo fa si vedevano praticamente solo Leinster e Munster”.
di Damiano Vezzosi
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