Così il Presidente Fir Alfredo Gavazzi sulla vecchia casa dell’Italrugby
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ph. Andrew Boyers/Action Images
“Auspico che quando avremo la possibilità di schierare tre franchigie in Celtic League lo stadio Flaminio sia disponibile per il rugby perché è il miglior stadio che io conosca in Italia”. Con queste parole, riportate dal portale RomaSociale, il numero uno Fir Alfredo Gavazzi è tornato sulla questione Flaminio, casa dell’Italrugby al tempo dell’ingresso nel Sei Nazioni e ora abbandonato in condizioni fatiscenti. Un recupero, che potrebbe diventare realtà in ottica assegnazione Giochi Estivi 2024, funzionale anche allo sviluppo del rugby nella Capitale: “Abbiamo bisogno di una casa a Roma perché lo sviluppo della nostra attività non può che passare attraverso una casa a Roma e quindi auspico che questo diventi lo stadio del rugby nel prossimo futuro”.
Il Presidente Fir ha poi accennato alla terza franchigia (“avere solo due franchigie è sicuramente una cosa poco gratificante e ci tarpa un po’ le ali”) e confermato il progetto in collaborazione con la federazione scozzese per aumentare l’attività internazionale dei giovani, anche provenienti dall’Eccellenza.
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