Dalla prossima stagione una nuova struttura guidata dai tecnici rossoblu con la supervisione federale di Stephen Aboud
Che delle novità fossero attese nel mondo delle Accademie federali è cosa risaputa, ma ora filtrano i primi dettagli e sono importanti. Secondo il Resto del Carlino andato in edicola qualche giorno fa a Rovigo a partire dalla prossima stagione ci sarà una “vera e propria Accademia anche se non ci sarà più il convitto in quanto i ragazzi consumeranno i pasti e dormiranno ognuno a casa propria. Anche a Padova, Milano e Roma funzionerà un’Accademia senza convitto, in pratica dei Centri di Formazione Permanente con la supervisione della Federazione”.
La particolarità di questa nuova creazione è la natura ibrida, diciamo così, visto che come ricorda il quotidiano “si tratta di un progetto a lungo meditato in casa Junior Monti che ha deciso di proporlo alla Federazione illustrandolo nel dettaglio e legandolo alla possibilità di continuare con i tecnici di fiducia del club”. Responsabili di questa nuova accademia sotto l’aspetto prettamente tecnico/agonistico saranno infatti Joe McDonnell e Jason Wright, allenatori della Rugby Rovigo per i prossimi tre anni freschi di annuncio, che potranno contare su ” tecnici locali scelti da loro e che lavoreranno seguendo i programmi e le direttive della coppia neozelandese”.
Un incontro tra realtà locali e FIR, con Stephen Aboud che seguirà il progetto per conto della Federazione. L’irlandese dal prossimo primo agosto sarà il Responsabile della Formazione di giocatori di alto livello giovanile sino alla Nazionale U20, delle Accademie e della Formazione degli allenatori, e lavorerà a strettissimo contatto con il nuovo ct azzurro Conor O’Shea. I giovani coinvolti parteciperanno al campionato U18 Elite e al torneo riservato alle accademie.
Un primo passo che inizia a concretizzare quanto scritto sul comunicato FIR con cui si annunciava il nuovo staff della nazionale, laddove si diceva che Aboud era stato ingaggiato per “potenziare la struttura formativa della Federazione con competenze e responsabilità che andranno dall’alto livello sino a ricadere sulle aree tecniche dei Comitati Regionali”. Un primo passo che arriva da una città e un club i cui rapporti con la FIR sono stati spesso contrassegnati da saliscendi, per usare un eufemismo.
Una soluzione che va incontro alle esigenze del movimento e dei club locali e che potrebbe diventare un esempio da seguire anche in altre realtà territoriali, in attesa della creazione delle Accademie che dovrebbero presto essere affiancate alle franchigie celtiche. Almeno secondo quanto detto in diverse occasioni dal presidente Gavazzi, che però non ha mai parlato di una tempistica precisa in merito a quest’ultima possibilità.
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