I Bersaglieri costruiscono il vantaggio nella ripresa, ai gialloneri non basta la reazione finale
Davanti a quasi 7000 caldissimi tifosi l’inizio di gara è intenso con placcaggi forti e difese aggressive. I primi tre punti sono di Calvisano dalla piazzola e l’avvio dei gialloneri è migliore con i Bersaglieri più contratti e macchinosi. Raffaele trova sguarnito il punto d’incontro e un break di cinquanta metri, dai cui sviluppi arriva il fallo che manda Vlaicu in piazzola senza fortuna. Col passare dei minuti i rossoblu aggiustano le cose, pareggiano a gioco fermo e trovano una meta in bandierina dopo touch rubata, ma non concessa a Bernini per un in avanti di Frati sul lungo passaggio potenzialmente decisivo. C’è però un vantaggio convertito da Basson nel 6-3. E le cose per Calvisano si complicano con l’uscita di Costanzo per infortunio. Alla mezzora Van Niekerk entra dal gate ma usa le mani in ruck: Valicu colpisce bene e impatta lo score. E’ comunque Rovigo a rendersi più pericoloso palla in mano, cercando di costruire manovre multifase. Succede anche a tre minuti dal termine, ma Basson blocca in stile basket la scalata difensiva vanificando l’azione. I primi quaranta si chiudono così sul 6-6.
In avvio di ripresa è Rovigo ad avere maggiore possesso, legittimato da due calci che Basson converte nel 12-6. I Bersaglieri giocano meglio e senza sentire la pressione della prima mezzora, la difesa di Calvisano è spesso sotto pressione e pecca di indisciplina che costa altri tre punti. Poco oltre l’ora di gioco i padroni di casa legittimano il buon momento con la meta in bandierina di McCann, su turnover ball allargata da Momberg che trova pronta al tuffo la sua ala. Subita la marcatura arriva la reazione di Calvisano, che forte della superiorità numerica per il giallo a Bernini risale il campo portandosi in zona rossa e dopo insistita azione tra maul e pick and go trova i cinque punti che valgono il 20-13 a quattro dal termine. Ma il tabellino non si muove più e Rovigo torna a fare festa dopo 26 anni di attesa.
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