L’8 giugno del 2002 due grandi azzurri debuttano ad Hamilton. E poi quei record iridati…
Nuova settimana e nuovo appuntamento con la rubrica che vi porta alla scoperta del calendario ovale.
4 giugno
1966: i Lions ottengono in Australia la vittoria più larga al tempo mai ottenuta. Cinque mete permettono di battere 31-0 l’Australia in quella che il Times chiamerà “una grande esibizione di rugby”.
1995: la Nuova Zelanda batte 145-17 il Giappone. Al tempo quella partita rappresentò il record di punti segnati, mete (21), differenza punti (128), trasformazioni (20), record di mete realizzate dallo stesso giocatore in un match iridato (Ellis, 6). Per ribaltare alcuni di questi primati bisognerà aspettare il 24 ottobre 2003, quando l’Australia batte 142-0 la Namibia.
5 giugno
1960: a Bucarest la Romania batte 11-5 la Francia, campione in carica del Five Nations.
2012: il calcio di Graig Laidlaw permette alla Scozia di imporsi 9-6 in casa dell’Australia. All’Energy Australia Stadium il primo tempo si chiude sul 3-6 per Ross Ford e compagni, che sotto il diluvio della ripresa mantiene il vantaggio e strappa una storica vittoria. Il calcio decisivo del mediano di mischia scozzese.
6 giugno
1977: un articolo pubblicato nel Regno Unito causa non poco imbarazzo in Nuova Zelanda, dove sono in tour i Lions. Sotto accusa gli arbitri Kiwi, accusati di chiudere continuamente un occhio nei confronti delle scorrettezze subite dalla selezione. A corredare il tutto una serie di foto che ritraggono gesti poco sportivi subiti in partita dai Lions.
1998: l’Inghilterra subisce quella che al tempo è la peggiore sconfitta internazionale. Al Suncorp Stadium di Brisbane i padroni di casa dell’Australia si impongono 76-0. Tra gli ospiti in campo il giovanissimo Jonny Wilkinson, alla seconda presenza con il quindici della rosa dopo l’esordio di due giorni prima contro l’Irlanda.
7 giugno
2008: il Galles targato Warren Gatland subisce la prima sconfitta. A Bloemfontein il Sudafrica si impone con un netto 43-17.
8 giugno
1974: nel primo incontro del tour, i Lions battono 12-3 il Sudafrica a Cape Town. Sotto un diluvio battente vanno a referto Phil Bennett con tre punizioni e Gareth Edwards di drop. Scriverà Chris Lander sul Daily Mirror: “Quello di oggi è un omicidio rugbistico contro una nazione che paga i suoi anni di isolamento dalle competizioni sportive”. Erano quelli “gli invincibili Lions”: in quel tour, 22 partite, 21 vittorie e un pareggio.
1989: a Buenos Aires l’Italia batte 26-9 Mar del Plata con tre mete e calci di Luigi Troiani.
2002: ad Hamilton l’Italia è sconfitta 64-10 dalla Nuova Zelanda. La meta azzurra di Bortolami, nel match che segnò l’esordio di Parisse e Castrogiovanni.
2013: il tour dell’Italia in Sudafrica inizia con la sconfitta per 44-10 contro gli Springboks, a cui seguiranno quelle con Samoa e Scozia. Nella sfida contro il Sudafrica alcuni esordi: Serfontein e le Roux per i padroni di casa, Di Bernardo per gli Azzurri.
9 giugno
1984: il disastroso tour dell’Inghilterra in Sudafrica si conclude con un 35-9 per gli Springboks con hat-trick di Danie Gerber. Il Daily Express scriverà che al ritorno in patria il morale della squadra “era a pezzi”. Ma a quanto pare qualcos’altro era finito a pezzi: l’hotel in cui la squadra aveva alloggiato a Port Elizabeth, causando non pochi imbarazzi.
2012: il tour dell’Italia nelle Americhe inizia con la sconfitta 37-22 contro l’Argentina. Debutto quel giorno per Alberto De Marchi, Lorenzo Romano e Davide Giazzon.
10 giugno
1995: 26 punti dal piede di Thierry Lacroix permettono alla Francia di battere 36-12 l’Irlanda guadagnando l’accesso alla semifinale della RWC 1995. A realizzare le due mete dei Blesu Philippe Saint-Andre e Emile Ntamack. Pierre Berbizier a fine match dichiarerà: “Abbiamo le potenzialità per giocare un rugby champagne, ma stiamo ancora cercando di togliere il tappo”. Nella prima parte del video gli highlgihts.
2001: nel match vinto 64-10 contro il Giappone ad Osaka, Shane Wiliams eguaglia il record di mete internazionali realizzate da un giocatore gallese in una sola partita (4 quel giorno, chiuderà la carriera a 58 tutt’oggi record del paese). In quella sfida i Dragoni schierarono sette uncapped, tra cui Gavin Henson.
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