Il presidente Gavazzi aveva parlato di un giudizio rapido per l’arbitro al centro delle polemiche. Ma la realpolitik…
Oggi inizia in Inghilterra, a Manchester e dintorni più precisamente, il Mondiale U20. Due le gare inaugurali, entrambe con calcio d’inizio alle 15.15 ora locale: Francia-Argentina all’AJ Bell Stadium di Salford e Sudafrica-Giappone al Manchester City Academy Stadium.
Qui ci interessa soprattutto questa seconda partita, perché a dirigerla sarà Elia Rizzo, il nostro fischietto finito recentemente nell’occhio del ciclone per aver utilizzato a “fini privati” (diciamo così) una pausa di gioco della semifinale d’Eccellenza tra Rovigo e Mogliano per mandare in diretta tv un messaggio al collega Giusppe Vivarini, inizialmente designato come giudice di linea ma poi sostituito da Filippo Bertelli. Beghe tra colleghi insomma, ma diventate pubbliche dopo che Rizzo utilizzando il suo microfono ha detto “Colgo l’occasione per salutare tutti i miei sostenitori e colleghi, soprattutto quelli che avrebbero potuto essere con me oggi in mezzo al campo, ma che evidentemente non hanno avuto il piacere”.
Parole che hanno subito scatenato polemiche e che hanno lasciato perplessi anche altissimi dirigenti federali. E proprio la FIR dopo aver aperto una inchiesta aveva fatto sapere con una dichiarazione del suo Presidente Federale Alfredo Gavazzi che si sarebbe andati verso una rapida soluzione: “Ho chiesto che il caso vada alla giustizia sportiva e venga trattato il più presto possibile, perché Rizzo è il nostro arbitro agli imminenti Mondiali Under 20″, queste le parole del numero uno del rugby italiano.
Oggi Rizzo sarà in campo in Inghilterra come da programma, ma dalla FIR non sono giunte notizie di decisioni prese dalla Commissione Disciplinare. Una qualche sanzione sicuramente arriverà, ma a questo punto a Mondiale Juniores finito.
Una tempistica che contraddice quanto esposto da Gavazzi ma che è figlia di tempi tecnici previsti dal normale iter federale da un lato e di una condizione oggettiva dall’altro: la nomina degli arbitri per un torneo così importante è infatti “ad personam”, non è che ogni federazione ha un tot di posti assegnati. In parole povere: la FIR non poteva eventualmente sostituire Rizzo.
La realpolitik e la volontà di avere un proprio rappresentante nella categoria direttori di gara (posto che Rizzo si è conquistato sul campo, va ricordato) in questo caso ha avuto la meglio, e probabilmente se il torneo coinvolto fosse stata l’Eccellenza e non il Mondiale Juniores una sospensione cautelativa da parte della FIR sarebbe scattata quasi subito. Non bello ma al tempo stesso comprensibile. O che comunque non può sorprendere, cose simili succedono anche in luoghi rugbisticamente più evoluti, tutto il mondo è paese alla fine, a volte. Un pasticcio comunque vadano le cose, un pasticcio nato da un gesto che ancora oggi fatichiamo a comprendere.
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