Verso le elezioni federali: Marzio Innocenti candidato di Pronti al Cambiamento

Ufficiale la corsa alla Presidenza del numero uno del Comitato Veneto

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Si è svolta lunedì sera a Silea l’assemblea con i rappresentanti di tutto il Comitato Veneto, i cui vertici vanno verso il fine mandato, e il presidente Marzio Innocenti. A margine della riunione plenaria e dopo le discussioni riguardanti il Comitato Regionale Veneto, i presenti hanno parlato di elezioni federali, candidatura veneta e possibili alleanze elettorali. Come si legge nel comunicato diffuso e che riportiamo di seguito, è Marzio Innocenti il candidato Veneto alla Presidenza Federale espresso dal movimento Pronti al Cambiamento. Innocenti ha incontrato anche Gianni Amore e il leader del movimento Terre Ovali Massimo Giovannelli: diverse le divergenze, ma si auspica “la possibilità di addivenire ad una convergenza ai fini del risultato elettorale”. Di seguito il comunicato stampa.

 

 

 A margine della riunione plenaria di fine mandato delle società del Comitato Regionale Veneto, i rappresentanti dei club presenti alla sessione ospitata presso la Sala Convegno di Silea (TV) hanno nella tarda serata di oggi discusso alcune delle principali questioni elettorali attualmente sul tappeto, in particolare interrogandosi sull’effettivo ruolo del movimento veneto nella contesa. Presentato lo stato aggiornato del progetto Pronti al Cambiamento, nell’ambito dell’appassionato dibattito che ne è seguito il rappresentante della società Petrarca Rugby, avvocato Fulvio Lorigiola, ha espresso l’ufficiale appoggio della società al progetto, sollecitando i presenti ad esprimere pubblicamente la propria posizione in merito alla nomina di Marzio Innocenti, attuale portavoce, quale candidato alla presidenza federale della componente veneta del movimento.

 
 
“La discontinuità con la visione e con le politiche con cui la Federazione gestisce il rugby italiano è sempre stato il punto focale del nostro lavoro, una discontinuità che nasce da una serie molto articolata di valutazioni oggettive sullo stato del nostro movimento da più punti di vista: risultati generali, criteri di formazione, sostegno alla crescita, supporto ai Club, gestione economico-finanziaria, progettualità, investimenti”, il discorso di Marzio Innocenti nell’ambito del confronto. “Abbiamo sentito che a causa di quella gestione il punto toccato è divenuto quasi di non-ritorno, e assieme ad un gruppo molto affiatato e sempre più numeroso di persone che amano profondamente il rugby abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di concreto per salvarlo. A novembre, in una riunione plenaria con tutte le società venete tenutasi a Rovigo, è stato chiesto un mandato da parte delle società venete, un mandato per costruire un progetto concreto e per testarne la percezione in giro per l’Italia”
 
“Oggi quel mandato è giunto al momento della verifica con tutti voi: Pronti al Cambiamento è una realtà ormai consolidata, il cui programma è frutto di una continua attività di condivisione che nasce dal programma che si era contrapposto a quello con cui Alfredo Gavazzi è stato poi eletto. Il tour della penisola ha già toccato moltissime realtà, ed è in progressivo divenire, con molti appuntamenti ancora in calendario. Concordo con l’amico Fulvio che questa sera dobbiamo prendere delle decisioni, e da domani mattina conseguentemente metterci al lavoro ancora più duramente”.
 
Ha poi preso la parola Roberto Zanovello, presidente del CUS Padova e membro del comitato operativo di Pronti al Cambiamento. “Da novembre ad oggi sono accadute molte cose, con passaggi importanti che hanno passo dopo passo costruito ciò che Pronti al Cambiamento è oggi, una realtà estremamente partecipata e diffusa su tutto il territorio nazionale, con radici ben piantate nelle diverse specificità territoriali che compongono il nostro movimento, con competenze personali e professionali che organizzate in Tavoli di Lavoro per aree tematiche hanno prodotto un programma solido, innovativo ma pragmatico e sostenibile.  “Un lavoro davvero sostanziale, cui hanno fin qui contribuito oltre 50 persone dopo aver sentito i propri territori di competenza, un lavoro che ha l’ambizione molto concreta di tradurre in una precisa linea politica le reali esigenze di quel rugby italiano che malgrado le enormi difficoltà vuole ancora disperatamente farcela perché ne è profondamente innamorato”. “Partendo dalle otto linee-guida elaborate, il programma è stato sviluppato – ed è in alcuni passaggi ancora in fase di sviluppo – con l’obiettivo di fornire delle risposte, concrete, rapide, effettive e trasparenti”.

Il dibattito con il pubblico è poi proseguito su alcuni punti relativi alla contesa elettorale, in particolare sullo stato dei rapporti con gli altri progetti elettorali alternativi attualmente in campo: Innocenti ha risposto raccontando degli incontri avuti con Gianni Amore e con Massimo Giovannelli, segnalando i punti di distanza ma auspicando la possibilità di addivenire ad una convergenza ai fini del risultato elettorale. Si è cosi giunti al momento delle dichiarazioni di voto rispetto all’appoggio al programma e alla candidatura per la corsa alla presidenza: tra i Club presenti posizioni non del tutto definite da parte del Mirano Rugby (impressione positiva ma in assenza del presidente impossibile esprimere un voto senza passaggio formale interno al club) e Roccia Rubano (motivazione identica), mentre gli altri hanno espresso parere favorevole, con una rappresentanza superiore al 70% del panorama veneto (calcolando le assenze, le posizioni notoriamente non favorevoli e le comunicazioni di appoggio ufficialmente ricevute).   
 
A stragrande maggioranza e con un lungo applauso è stato così decretato il nome di Marzio Innocenti quale candidato del Veneto alla presidenza federale per conto di Pronti al Cambiamento. 

 

Ora i necessari passaggi formali attraverso tutti gli altri comitati territoriali del movimento, con intenzione da parte di Innocenti di sciogliere la propria riserva al termine delle relative consultazioni, lavorando nel contempo alla possibilità di trovare eventuali punti di contatto con gli altri progetti elettorali alternativi all’attuale governo federale, allo scopo di costituire un fronte unitario in grado di raggiungere l’obiettivo della vittoria.

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