World Rugby Nations Cup: l’Italia spreca, a Bucarest la Namibia passa nel finale 38-26

I ragazzi di Orlandi non chiudono mai la partita, gli africani marcano due mete negli ultimi tre minuti e condannano gli azzurri

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Al primo possesso gli azzurri si rendono subito pericolosi con un’azione allargata su Di Giulio e tenuta viva con una serie di ruck veloci e ben ripulite all’interno dei 22 namibiani, ma senza concretizzare. La risposta degli africani è immediata, con due accelerazioni decise nel giro di pochi minuti che costringono agli straordinari Conforti e soci, colti di sorpresa sull’esterno ma abili a riorganizzarsi e a ripiegare rapidamente. I primi punti del match, invece, arrivano al quarto d’ora con una punizione comoda di Pescetto. I ragazzi di Orlandi si fanno apprezzare soprattutto nella gestione tattica al piede, con cui mettono pressione ad un triangolo allargato namibiano poco attento e si garantiscono supremazia territoriale, concretizzata al minuto 20 da una meta di Bronzini trasformata da Pescetto per il 10-0.  Gli azzurri continuano a mantenere il pallino del gioco ma peccano in qualità e sbattono a ripetizione sulla difesa africana, ripiegando su altri due punti facili con Pescetto al 32′. La reazione namibiana trova sfogo al 37′, quando una fiammata porta in meta Lotter per il 12-8 con la più classica delle rollinga maul, ma l’ultima parola del primo tempo è ancora azzurra. La difesa africana anticipa male in mezzo al campo, Menniti-Ippolito lancia Conforti nell’intervallo giusto e il capitano può correre per la seconda meta di giornata del 18-8, con cui si chiude la prima frazione.

 

L’inizio della ripresa, però, è tutto namibiano grazie alla meta di Wilson, che sfugge via ad una difesa italiana rimasta a guardare sul passamano nello stretto degli africani; Kotze trasforma da posizione difficile e accorcia sul 18-16. Gli azzurri impiegano qualche minuto per sbrogliare la matassa e al 14′ tornano a bussare forte: Bronzini attacca la linea sui 5 metri avversari e serve con i tempi giusti Bettin, che deve soltanto schiacciare la terza meta del pomeriggio per il 26-16. La Namibia non ci sta, gli azzurri non riescono mai a prendere il pieno controllo della partita e consentono e agli uomini in maglia bianca di restare sempre a contatto sia psicologicamente che nel punteggio, perché al 66′ ci pensa du Plessis a riportare sul -2 i suoi con un’altra meta da rolling maul (26-24). L’Italia soffre terribilmente i carrettini africani e al 74′ a farne le spese è Di Stefano, ammonito per falli ripetuti nel tentativo di fermare il drive avversario. Gli azzurri si salvano sul tentativo successivo sventando il pericolo, ma al 77′ concedono a Tromp incredibilmente una meta dopo una corsa di ottanta metri da parte dell’estremo, senza che nessuno riesca ad intervenire. E sul 30-26 l’ultima azione è ancora della Namibia: con un gran cross kick, Kotze scavalca la linea difensiva italiana e trova Wilson all’ala che marca la doppietta personale e fissa il punteggio finale sul 38-26.

 

 

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