La campagna acquisti delle due franchigie lancia messaggi positivi in vista della prossima stagione
Di annuncio in annuncio, vanno via via definendosi le rose di Zebre e Benetton in vista della stagione 2016/17. L’ultimo in ordine di tempo è l’arrivo alla franchigia ducale di Kurt Baker, giocatore di esperienza che ha indossato in Nuova Zelanda la maglia di Highlanders e Taranaki oltre a quella della nazionale Seven All Blacks a livello internazionale.
In maglia bianconera vedremo in azione i rientranti Festuccia, Venditti e Furno, che dopo l’esperienza in Premiership fanno ritorno in Italia. Vero che, soprattutto in riferimento ai due ex Falcons, è da constatare che rispetto al passato dei vari Parisse, Castrogiovanni, Bortolami e Bergamasco (solo per citarne alcuni), sono in parte passati i tempi in cui i giocatori italiani si ritagliavano un ruolo da protagonisti per più stagioni nei top club europei, ma in chiave di sviluppo del rugby azzurro e di prospettiva Nazionale non può che far piacere rivedere i tre in club italiani. Arriveranno poi alla Cittadella quattro tra i giocatori di Eccellenza più in forma e pronti per il grande salto: l’ala Gabriele Di Giulio, in spolvero anche con la Emergenti alla recente Nations Cup, il pari ruolo Mattia Bellini al momento fermo per infortunio ma tra le note positive del Sei Nazioni 2016, Maxime Mbandà nostro personale Man of the Match nella partita tra Italia e Stati Uniti di San Josè, e l’ex capitano di Calvisano Tommaso Castello. Sul fronte partenze l’assenza che si farà maggiormente sentire è quella di Leonardo Sarto, anche perché i vari stranieri in uscita non sono riusciti a lasciare un segno tangibile del loro passaggio, a partire da Muliaina e finendo con Burgess, il cui futuro sembrerebbe essere ancora in forse. Le novità sono quelle del già citato Kurt Baker e del giovane utility sudafricano Lloyd Greeff: due nomi non altisonanti, non a fine carriera e con l’obiettivo di mettere un po’ di pepe nella trequarti ducale e di tenere lunga la coperta durante gli impegni della Nazionale. Dove la coperta sembrerebbe invece (per ora) ancora corta è la terza linea, che ha perso in un solo colpo Derbyshire, Cook, Caffini, Ferrarini e Cristiano, ma che può contare su Ruzza ormai stabilmente schierato in questo reparto ed eventualmente sull’adattabilità di Furno.
Diverse anche le novità di Treviso, che oltre allo staff tecnico quasi completamente rinnovato avrà in rosa diversi volti nuovi. Anche nella marca rientri in patria importanti, con Tebaldi, Benvenuti e Pasquali al ritorno dalle esperienze estere e chiamati rispettivamente a dare esperienza e respiro a Gori, a ritornare ai livelli di qualche stagione fa e al salto di qualità nel rugby professionistico. In particolare poi, bella la concorrenza made in Italy in prima linea tra i vari Zani, Filippetto, Ferrari, Zanusso, Gega e Giazzon, e positivo l’approdo in Pro12 di Tommaso Allan e Ian McKinley, soprattutto in chiave concorrenza e Nazionale, e che avranno come compagno di reparto Marty Banks. Tra gli arrivi poi la truppa Mogliano (oltre al già citato Zani, i trequarti Odiete, Buondonno e Sperandio, in un triangolo allargato che vedrà le assenze di Ragusi e Nitoglia) e quella da Rovigo, con il mediano di mischia Bronzini che ha tutte le carte in regola per affermarsi anche a questo livello.
In generale, comunque, si può apprezzare la logica con cui sono state costruite le due rose, con innesti mirati e promossi dall’Eccellenza che davvero hanno la possibilità di giocare le loro chance ad un livello superiore. Gli stranieri restano sempre delle incognite, ma anche l’ultima stagione ha confermato che più che il nome sono condizione fisica e predisposizione mentale a fare la differenza. Infine, non si può che leggere in modo positivo il ritorno dei tanti internazionali azzurri, ex, presenti o potenziali che siano: nell’era del dialogo tecnico tra tutte le componenti dell’alto livello, una buona base da cui ripartire.
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