Il rugby femminile che corre: Jade Konkel è la prima “pro” della Scozia in rosa

La giocatrice ha firmato un contratto da pro con la federazione scozzese. E con esso si apre una nuova era…

ph. Matteo Mangiarotti

ph. Matteo Mangiarotti

EDIMBURGO Il rugby femminile scozzese è entrato, quasi due settimane fa, nella sua nuova era con l’annuncio della firma di Jade Konkel come giocatrice professionista, la prima in assoluto north of the Border. Jade inizierà la sua carriera da ‘pro’ come “stage three player” (ultimo stadio) della BT Sport Scottish Rugby Academy, quella con sede al Broadwood Stadium di Cumbernauld (dove la Scozia Femminile e Under 20 ha giocato le gare casalinghe del Sei Nazioni). Konkel, terza linea delle Hillhead/Jordanhill (club di Glasgow), ha all’attivo 23 caps con il numero 8 della Scozia sulle spalle e, nonostante il contratto appena firmato, potrebbe continuare occasionalmente il suo lavoro come “veterans’ care assistant” per Erskine – associazione con sede a Glasgow che si occupa del supporto ai veterani delle forze armate.

 

“Non nascondo la grande emozione provata, quando mi è stato offerto questo ruolo, perché è esattamente quello che avrei sempre voluto fare”, ha detto Konkel. “È difficile trovare le parole per esprimere quanto sia speciale questa opportunità per me, ma non vedo l’ora di cominciare e posso garantire che farò assolutamente del mio meglio. È l’inizio di un nuovo cammino, per il rugby femminile in Scozia, con maggiori investimenti e attenzione sullo sviluppo del gioco, che segue a ruota la scelta di un head coach a tempo pieno con il supporto della BT Sport Scottish Rugby Academy, progetto che è partito lo scorso anno.”

 

Konkel era parte del gruppo di 16 giocatrici selezionate per il secondo livello (su tre) della BT Sport Scottish Rugby Academy quando la nuova struttura è stata inaugurata nel 2015; nello stesso anno, dopo un Sei Nazioni disastroso dal punto di vista meramente numerico, ma incoraggiante per quanto messo in campo dalle ragazze, Jules Maxton (che aveva rivestito il ruolo di commissario tecnico part-time, oltre ad essere coach delle Murrayfield Wanderers ed insegnante di educazione fisica) è stata sostituita da Shade Munro. Il nuovo corso del rugby femminile scozzese era partito nel maggio 2014 quando, dopo la firma dell’accordo con BT, la SRU ha creato la figura dell’Head of Women’s Rugby puntando su Sheila Begbie.

 

L’ex assistant-coach dei Glasgow Warriors ha saputo costruire un gruppo che, nonostante abbia perso tutte le gare dell’ultimo Sei Nazioni, è cresciuto in un anno a vista d’occhio. Konkel, migliore giocatrice scozzese, è stata inserita nel XV ideale di Scrumqueens, sito di riferimento per il rugby femminile, che ha saputo riconoscere il suo impatto preferendola a giocatrici del calibro di Sarah Hunter e Safi N’Diaye. Jade è la migliore, senza dubbio, ma di un gruppo che, nel futuro prossimo, potrà davvero togliersi grandi soddisfazioni.

 

Discendente da una famiglia di rugbisti, nata ad Inverness e cresciuta nella Black Isle, Jade ha debuttato con le Northern Vixens prima di spostarsi a Glasgow per giocare con le Hillhead / Jordanhill. Ha giocato anche a basket, con le Highland Bears, rappresentato la Scozia nell’atletica con le army cadets (vincendo due medaglie d’oro nel 2008/09 nel lancio del peso e del disco) ed è cintura nera di Goshin-Ryu Kempo.

 

Di Matteo Mangiarotti

Appassionato di rugby, ne scrive da sette anni. Da tre cura il blog Alba Ovale, mentre da quattro vive ad Edimburgo. Per OnRugby ha già seguito i recenti Test Match tra Giappone e Scozia.

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