La palla ovale ritrova i cinque cerchi: storia del rugby alle Olimpiadi

Le quattro precedenti partecipazioni nella prima metà del ‘900. Tra avventure, risultati clamorosi e pubblico inferocito…

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La palla ovale si prepara al grande ritorno a Cinque Cerchi. Tra poco più di un mese e dopo un’assenza di 92 anni, ai Giochi Estivi di Rio 2016 prenderà il via il torneo di Rugby Seven, femminile prima (6-8 agosto) e maschile (9-11 agosto) poi (a questo LINK i Gironi, annunciati nelle scorse ore). Rugby a sette questa volta, dopo che nelle precedenti quattro apparizioni nella prima metà del Novecento si era praticata la più tradizionale versione a quindici.

 

Sono tre le date che scandiscono la storia della palla ovale alle Olimpiadi.

  • 27 maggio 1899: il gruppo Discipline Atletiche della Commissione che organizza i Giochi Estivi della Seconda Olimpiade del 1900, include il “rugby football” tra gli sport in programma.
  • 1924: poche settimane dopo il termine dei Giochi Estivi dell’Ottava Olimpiadi si dividono le discipline in due gruppi, “obbligatorie e opzionali”. E la palla ovale finisce in quest’ultimo gruppo: starà alla Commissione stabilirne di volta in volta la presenza o meno all’interno del programma.
  • 2009: nella riunione di ottobre del CIO a Copenhagen, si decide il ritorno del rugby nella versione Seven maschile e femminile a partire dai Giochi Estivi del 2016.

 

 

Giochi della Seconda Olimpiade. Parigi, 14 maggio-28 ottobre 1900
Il debutto a cinque cerchi della palla ovale avviene alla seconda edizione dei Giochi. Partecipano tre squadre, Francia, Gran Bretagna e Germania, anche se era quella francese l’unica vera e propria nazionale. La Gran Bretagna era infatti rappresentata da club Moseley Wanderers, mentre la Germania dal club 1880 Frankfurt. A conquistare l’oro la Francia, che batte entrambe le altre formazioni davanti a diverse migliaia di spettatori (si parla di 6000 per il derby della Manica, evento più visto di quell’edizione delle Olimpiadi) rendendo a quel punto inutile la sfida tra Germania e Gran Bretagna (argento alla Germania per differenza punti). I quotidiani dell’epoca, tra cui il Times, parlano della partita affrontata dalla rappresentativa inglese ma senza citare apertamente le Olimpiadi e ancora è incerto se i giocatori conoscessero il contesto esatto di quella sfida. Tra gli atleti francesi anche André Roosevelt, cugino del Presidente Theodore e regista, e Constantin Henriquez, nativo di Haiti e passato alla storia come primo atleta di colore a partecipare ai Giochi.

 

 

Giochi della Quarta Olimpiade. Londra, 27 aprile-31 ottobre 1908
Dopo l’assenza dall’edizione di St.Louis del 1904, la palla ovale si ripresenta nel paese dove tutto è nato, l’Inghilterra. Partecipano due squadre: i padroni di casa rappresentati da una selezione della Cornovaglia (scelta dalla federazione inglese in sua rappresentanza), e l’Australia che si presenta invece con una vera selezione nazionale, che in quelli anni si trovava in tour proprio nel Regno Unito. A trionfare sono proprio gli ospiti, che si impongono 32-3. Per ricordare il centenario di quella partita, fu organizzata nel 2008 una sfida a Twickenham tra Australia e Barbarians: quella volta il club ad inviti scese in campo con i calzettoni gialli (e non come da tradizione diversi a seconda del club di appartenenza del giocatore), colore sociale della selezione della Cornovaglia.

 

 

Giochi della Settima Olimpiade. Anversa, 14 agosto-12 settembre 1920
Dopo non essere stato inserito nel programma dei Giochi di Stoccolma del 1912 e dopo l’annullamento quattro anni più tardi dell’intera manifestazione per la Grande Guerra, il rugby si ripresenta ad Anversa nel 1920. Anno che segna l’esordio nel torneo di rugby degli Stati Uniti, che nell’unica partita in programma sconfissero clamorosamente la Francia con il risultato di 8-0. Le cronache del tempo riportano che la sfida si disputò davanti a 20.000 spettatori. Tra i giocatori della formazione a stelle e strisce compaiono Daniel Carrol, già vincitore dell’oro con l’Asutralia nel 1908, Morris Kirksey, vincitore in quell’edizione anche dell’argento nei cento metri e dell’oro nella 4×100 che lavorò poi come psichiatra nel carcere di San Quintino.

 

 

Giochi dell’Ottava Olimpiade. Parigi. 4 maggio-27 luglio 1924
Si chiude il cerchio sulla storia della palla ovale a cinque cerchi, e tutto finisce dove tutto ebbe inizio. Partecipano la Francia ospitante, la Romania e di nuovo gli Stati Uniti, che si accollano un viaggio di sette giorni pur di difendere il titolo. Nella prima partita tutto va come previsto, con Francia e Stati Uniti che surclassano la Romania rispettivamente 61-3 e 37-0. Si arriva alla decisiva sfida tra le due precedenti vincitrici e per la Francia c’è da mondare l’onta di quattro anni prima. Peccato però che a Colombes dopo pochi minuti la star dei galletti Adolphe Jauréguy resta a terra svenuto e coperto di sangue per un placcaggio duro e nel corso del secondo tempo il pubblico di casa lancia sassi e bottiglie in campo. Al fischio finale (così come durante la premiazione) serviranno i gendarmi per scortare negli spogliatoi gli atleti statunitensi, vittoriosi per 17-3. Troppo per l’immagine dei Giochi Olimpici, troppo per il Barone De Coubertin (creatore nel 1894 del Comitato Olimpico Internazionale, anima delle Olimpiadi Moderne e che aveva visitato da giovane la Scuola di Rugby), che proprio l’anno successivo si sarebbe allontanato dal ruolo di guida dell’evento a cinque cerchi. La palla ovale farà di nuovo capolino ai Giochi di Berlino del 1936 con un torneo di esibizione  cui parteciparono Germania, Francia, Italia e Romania ma fuori dal programma ufficiale. Prossimo capitolo a Rio.

 

https://www.youtube.com/watch?v=kKNINUBEXc8

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