A settembre importante meeting in Argentina. La NZRU spinge per un accordo ma sarebbe pronta a un’alternativa autonoma
I calendari internazionali sono stabiliti da tempo fino al 2019, ovvero al Mondiale giapponese, poi più nulla. In tempi normali nel giro di qualche mese conosceremmo i test-match delle varie nazionali per diversi anni a venire nel giro di qualche mese.
Ma questi non sono tempi normali, perché da alcuni si stanno discutendo modifiche al calendario internazionale che andranno ad avere ripercussioni sull’andamento delle stagioni, almeno così come le abbiamo sempre conosciute. A volere novità è soprattutto l’Emisfero sud, con quello nord che invece è su posizioni più conservative. Si parla di uno spostamento dei test estivi a luglio, con il Sei Nazioni che dovrebbe/potrebbe andare a piazzarsi nel bimestre marzo-aprile, un po’ più primaverile e un po’ meno invernale quindi. Indiscrezioni comunque, nulla di sicuro.
Ceretezze comunque non ce ne sono al momento, tranne che si sta discutendo. A confermarlo è il boss della NZRU Steve Tew, che da Wellington fa sapere “che stiamo parlando con i nostri colleghi dell’emisfero nord su come impostare il nuovo calendario. Abbiamo modificato alcuni piani di cui avevamo già discusso e pensiamo che se ne possa riparlare al meeting del Comitato di World Rugby in programma a settembre in Argentina”.
Una soluzione di compromesso alla fine si troverà, fa capire Tew: “Il nord non può fare senza di noi e viceversa. Se non si trovasse un accordo soddisfacente dovremmo parlare con gli altri nostri colleghi dell’emisfero sud per organizzare dei test-match in maniera autonoma ma a quel punto non ci sarebbero finestre per i Lions o anche per la RWC. Nessuno vuole questo caos e sono sicuro al 99% che risolveremo tutto”.
Ipotesi, quella dell’organizzazione autonoma dei test-match internazionali, che nelle ultime ore era circolata sulla stampa neozelandese… Da registrare anche la presa di posizione del nuovo presidente di World Rugby, Bill Beaumont, che in una intervista a Midi Olympique dice che “non voglio imporre nulla, voglio riunire intorno a un tavolo tutte le parti interessate, le federazioni e anche i club. Una cosa è sicura: i test internazionali dovranno diventare il vertice della normale attività, i migliori dovranno affrontare i migliori e le squadre dovranno partecipare con i giocatori più importanti”.
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