La Nations Cup e alcuni recenti incontri sono stati disputati con un sistema sperimentale. Che premia l’attacco e forza le difese…
I due uncapped Test Match giocati a maggio tra Uruguay e Fiji Warriors, oltre ad una serie di tornei tra cui la Nations Cup a cui ha recentemente partecipato la Nazionale Emergenti, sono stati disputati sperimentando una serie di modifiche al regolamento. Una di queste ha interessato il punteggio: sei punti la meta, due il drop, due i calci di punizione, otto punti per la metà di penalità (che non viene trasformata), al posto dei canonici cinque per la meta e tre per drop e punizione. Una novità introdotta per spingere le squadre a preferire la ricerca della marcatura pesante piuttosto che accontentarsi del semplice calcio di punizione o del drop, per aumentare il volume di gioco e in definitiva la spettacolarità della palla ovale. Una soluzione che (come tutte) ha dei pro e dei contro.
La critica che più frequentemente viene mossa allo sperimentale sistema di punteggio è che potrebbe spingere le difese a forzare sempre di più la propria azione su linea e breakdown, sapendo che in caso di infrazione e giro dalla piazzola sono due e non tre i punti concessi all’avversario. E in un periodo di difese iper aggressive sul fuorigioco e di punti d’incontro sempre più rapidi, eliminare il deterrente del calcio di punizione da tre punti potrebbe esasperare ulteriormente le cose. Senza contare che il rispetto delle regole, di pari passo con l’abilità di giocare ai limiti se non oltre il regolamento senza farsi punire dal direttore di gara è uno dei numerosi aspetti che caratterizzano le grandi squadre. Così come lo è avere nel XV un cecchino che punisca ogni infrazione piazzabile concessa. Delle novità di punteggio introdotte, se l’obiettivo è far sì che due punizioni valgano meno di una meta, si potrebbero mantenere i tre punti per drop (che salvo casi eccezionali si costruisce con pazienza e abilità, senza improvvisare) e punizione, aumentando perché no a sei il premio per chi trova il bersaglio grosso. Oppure per ottenere lo stesso effetto mantenere inalterata la meta e ridurre a due drop e punizioni.
Per concludere, abbiamo ricalcolato il punteggio di alcune partite di Mondiale e Sei Nazioni con il nuovo criterio. La Francia, che alla RWC 2011 ha battuto in semifinale il Galles 9-8, sarebbe stata sconfitta 8-6, mentre la finale di quell’edizione della Coppa del Mondo non si sarebbe conclusa sull’8-7 per gli All Blacks ma sull’8-8. Al Sei Nazioni 2011 non avremmo battuto la Francia ma saremmo stati sconfitti 20-18, mentre l’anno successivo avremmo pareggiato 16-16 con l’Inghilterra e non perso 19-15.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.