L’ex apertura azzurra saluta l’Italia. Lasciando un sorriso, e la sensazione di una gestione troppo affrettata
Lyons Piacenza, Calvisano, Zebre, Nazionale e infine Bay of Plenty, dove ritornerà per disputare la ITM Cup come annunciato nelle scorse ore. Questa la parabola di Kelly Haimona nel nostro paese, dopo essere arrivato in Italia nel 2009 per giocare tre stagioni con i Lyons Piacenza, prima di approdare a Calvisano e da quel trampolino saltare dopo una stagione in Pro12 con la franchigia ducale, con cui ha giocato le ultime due stagioni.
I numeri: contando anche le apparizioni da permit, 20 presenze celtiche e 12 in Challenge Cup, durante le quali ha realizzato rispettivamente 92 e 55 punti. A livello internazionale 11 presenze in Azzurro, dall’esordio di Ascoli contro Samoa nel 2014 con il bel calcetto per la meta di Parisse alla sfida del Sei Nazioni 2016 del Milennium Stadium contro il Galles. L’ultima stagione è stata per lui segnata dal brutto infortunio al braccio destro subito contro il Galles nel Sei Nazioni 2015, il cui difficile recupero lo ha costretto a saltare il Mondiale e a giocare solo la seconda parte dell’ultimo Pro12. Il tutto con un atteggiamento umile e professionale, con la costante incertezza del ruolo (apertura o primo centro doppio play o primo centro fisico) e lasciando la sensazione che qualcosa sia mancato o si sia sbagliato nella sua gestione, indipendentemente dai motivi familiari che possono aver influito sulla decisione di tornare a casa. Da un punto di vista sportivo, con l’esplosione di Canna, il progressivo affermarsi di Padovani e il ritorno in Italia di Allan, difficilmente avremmo rivisto l’ex zebrato di nuovo in maglia azzurra.
Passare nel giro di 14 mesi dall’esordio in Eccellenza a quello internazionale, tanto più in un ruolo delicato come quello di apertura, non deve essere facile per chiunque. Eppure questo è il progetto che si costruito attorno ad Haimona, che qualcuno avrebbe addirittura voluto in Pro12 senza la parentesi in Eccellenza a Calvisano, con un doppio salto mortale più che carpiato (“Ho voluto io non farlo salire direttamente dal Piacenza in A alle Zebre in Pro 12, un salto troppo grande”, ha dichiarato il Presidente Alfredo Gavazzi nel dicembre 2014). Da quel giorno di Ascoli, l’ex apertura delle Zebre ha giocato da titolare i restanti Test Match autunnali 2014, quattro partite nel Sei Nazioni 2015 e la sfida dell’anno successivo persa all’Olimpico contro la Scozia, con i vari Allan e Padovani a subentrare a partita in corso e Kelly Haimona che nel frattempo da salvatore della patria dopo Ascoli è divenuto suo malgrado uno dei capri espiatori delle brutte prestazioni azzurre. Vero che la sensazione è che nonostante impegno e serietà, Haimona non abbia dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocare a livelli internazionali così alti soprattutto in termini di rapidità di decisione ed esecuzione (o almeno non subito, ma di un classe 1986 si sta parlando), ma se dalla serie A nell’arco di una stagione vieni catapultato al Sei Nazioni non puoi che accettare e lavorare duramente. Come Haimona ha sempre fatto. Kia kaha! Kelly!
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